Gavia e San Marco passano all’Anas: «Niente di buono»

Il decreto. Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al trasferimento delle strade finora provinciali. Parolo: «Preoccupato soprattutto per il Ruinon».

Provincia addio, passano sotto la competenza statale dell’Anas le strade del Gavia e del passo San Marco. Il decreto del Consiglio dei ministri trasmesso nei giorni scorsi al ministero delle Infrastrutture ratifica un percorso iniziato qualche anno fa, quando le risorse per le manutenzione delle arterie provinciali sembravano destinate a non essere più sufficienti, ma che ora rischia di trasformarsi in un boomerang per la Valle. Un timore di cui si fa portavoce il parlamentare leghista Ugo Parolo che di cose di viabilità locale se ne intende. «È una notizia tutt’altro che positiva - dice senza troppi giri di parole -. Una scelta tutt’altro che coerente con il percorso di autonomia avviato in Lombardia e sul territorio. Spero che non ci si debba pentire di non aver bloccato un processo non più necessario».

Il riferimento di Parolo è alle motivazioni che avevano portato Provincia e Regione ad intraprendere la via della “dismissione” delle due arterie. «È importante ricordare che il percorso era iniziato in un momento in cui l’ente provincia sembrava destinato a morire e comunque a non avere le risorse finanziare sufficienti per far fronte alla manutenzione onerosa di quelle strade - ripercorre le tappe il parlamentare -. Nel frattempo, però, le cose sono cambiate, c’è stata un’inversione di tendenza significativa verso le Province a cui prima il Governo Lega e 5Stelle e poi anche quello attuale hanno attribuito maggiori fondi per la gestione delle infrastrutture viarie di competenza».

Un cambio di rotta cui però non è seguito uno stop del passaggio di mano delle strade interprovinciali. «Il percorso, forse per una mancata presa di coscienza da parte delle Regioni interessate, nel nostro caso la Lombardia, e anche del Governo Lega-5Stelle - ammette Parolo -, è proseguito fin qui. Ma non è una buona notizia». Parolo è preoccupato per il futuro delle due arterie su cui la Provincia ha investito tanto: «Penso alla strada per il passo San Marco - sottolinea l’onorevole -, ma in questo momento soprattutto a quella del Gavia con la frana del Ruinon. Mi chiedo che ne sarà e che ne sarebbe stato degli interventi con la gestione di Anas. Spero che le cose non peggiorino».

L’unica consolazione per Parolo è che il decreto del presidente del consiglio prevede che i cantieri già affidati rimangano in gestione alla stazione appaltante e dunque alla Provincia. Per il resto quello che il parlamentare prospetta è un futuro se non cupo, comunque non roseo. «Ed è un vero peccato - insiste - perché adesso sia la Provincia che la Regione hanno le risorse per quelle strade». Quando si iniziò a parlare di una gestione diversa delle arterie viarie interprovinciali - e di mezzo c’era anche il passo del Mortirolo - sul tavolo c’era l’ipotesi di conferire le strade ad una società terza costituita tra Regione ed Anas, nella convinzione che un ente superiore fosse in grado di rendere un servizio migliore sia in termini economici ma anche in chiave turistica, trattandosi di tracciati, Gavia, Mortirolo e San Marco, molto noti ed apprezzati dagli appassionati delle due ruote.

Un’idea inizialmente caldeggiata dall’allora presidente della Lombardia Roberto Maroni, ma poi naufragata proprio per la rinuncia della Regione. «Vedremo ora che ne sarà con Anas» conclude un po’ sconsolato Parolo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA