Cronaca / Tirano e Alta valle
Martedì 19 Luglio 2016
«Emergenza fiumi perché
non si ascolta chi conosce la Valle»
«Lavori fatti senza tenere in considerazione i suggerimenti di chi ha consapevolezza del territorio»
«Al di là del periodo di piogge eccezionali, succedono cose del genere anche perché, quando si fanno i lavori sull’asta dei torrenti, non si considera l’esperienza di chi è sul territorio, che non conta nulla». A commentare quanto accaduto in questi giorni in Alta Valle, con i fiumi neri colmi di materiale trasportato a valle, è Francis Bedognè dell’Unione Pesca Sondrio, una buona conoscenza dei fiumi ma, soprattutto, un archivio fotografico da consultare prima di intervenire.
Il primo riferimento è ai lavori effettuati una quindicina di giorni fa alla confluenza tra Adda e Frodolfo, nella zona di Santa Lucia a Valdisotto. Qui, chiaramente, in caso di piena e di trasporto di materiale a valle, si deposita il tutto anche perché il letto del fiume è pianeggiante. «Il fiume si è alzato di ottanta centimetri solo di ghiaia pura - commenta - . Il muro realizzato qualche giorno fa in quel tratto è troppo basso, con una minima curvatura. Personalmente l’avevo segnalato ma non sono stato ascoltato. Facciamo i lavori fatti male, perché si dice che manchino i soldi, e poi ci troviamo di fronte all’emergenza con interventi ancor più costosi da dover effettuare. Una situazione come quella dei giorni scorsi - sottolinea - non è un fulmine a ciel sereno: al di là delle intense precipitazioni, bisogna ricordarsi che la natura si riprende il suo corso naturale».
Nel fiume, a suo giudizio, serve una “corsia di accelerazione” per aumentare la velocità dell’ acqua e facilitare il trasporto solido. Uno sbarramento improvviso, invece, provoca ancor più danni e disagi. Martedì della settimana scorsa, alla confluenza di Adda e Frodolfo si è creato un “tappo” di materiale ed acqua, una possibile bomba ad orologeria. Tanto materiale proveniva anche dalla Val d’Uzza, in Valfurva, dove la situazione del torrente che scorre in centro paese ha creato più di un allarmismo.
«Lì il problema è conosciuto da tempo – ha rilevato Bedognè – ed è di difficile soluzione. Comunque, per arginare in parte il fenomeno, occorre sempre tenere pulita la griglia in cima. Diverso il caso a Santa Lucia: qui l’Adda, nei giorni scorsi, scorreva con il minimo deflusso vitale. Forse si sarebbe potuto rilasciare un po’ di acqua dalle opere di presa di Premadio; il Viola, visto che è torrente prevalentemente pulito, avrebbe facilitato lo scorrimento. Fondamentale, in questi casi, aprire le paratie a Premadio. A Santa Lucia, in Valdisotto, attualmente è rimasta depositata una gran mole di materiale: mi auguro che venga rimossa presto e che non si aspetti la prossima pioggia. Pericoloso lasciarla nel fiume».
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