
Cronaca / Tirano e Alta valle
Domenica 20 Agosto 2023
È precipitato per salvare sua figlia
Valfurva Questa la dinamica che ha visto protagonista l’ex pompiere Enrico Montanari, 58 anni di Olgiate Comasco. Mentre erano sulla cresta del Tresero, ha spinto via la ragazza per evitare una frana, cadendo poi per decine di metri
La natura impervia della montagna e il coraggio di un padre che rischia la vita per salvare la figlia. Gli ingredienti dell’episodio che l’altro ieri mattina ha avuto per teatro la cresta tra Punta Pedranzini e Punta Tresero, in Alta Valtellina, dove Enrico Montanari - 58 anni, vigile del fuoco in pensione, residente a Olgiate, con la passione per la montagna - con la figlia era salito in scalata. Una escursione in Valfurva, come altre già effettuate nei giorni precedenti, ma con un drammatico imprevisto. Il padre, intervenuto in aiuto della figlia che rischiava di precipitare, è caduto sotto gli occhi della giovane. È ricoverato all’ospedale a Bolzano - dove è stato trasferito dopo il recupero - con diversi traumi, ma non sarebbe in pericolo di vita.
La dinamica
Da quanto è stato possibile ricostruire, l’ex vigile del fuoco e la figlia avevano raggiunto la vetta tra Punta Pedranzini e Punta Tresero e stavano rientrando. Nel tragitto verso valle, la figlia si sarebbe fermata per una breve sosta, appoggiandosi a una roccia. Fatalità ha voluto che si sia staccata e il terreno le stesse franando sotto i piedi. Il padre, che la seguiva a ruota, ha visto che, mancandole l’appoggio, stava per precipitare nel vuoto. Si è lanciato verso di lei, l’ha spinta per allontanarla dal precipizio, ma nel soccorrerla è scivolato nel vuoto, forse complice lo zaino che, nel repentino scatto per trattenere la figlia, gli ha fatto perdere l’equilibrio. È precipitato per decine di metri, ruzzolando su una pietraia e picchiando più volte varie parti del corpo.
Drammatici la caduta e i momenti immediatamente successivi per la difficoltà di lanciare l’allarme. Nello zaino, cascato con l’ex vigile del fuoco, c’erano i telefoni dei due escursionisti.
Senza cellulare
La figlia, senza cellulare, ha iniziato a urlare per chiedere aiuto nella speranza che qualcuno la sentisse. Le sue grida disperate sono fortunatamente state udite da alcune persone nei pressi del luogo dell’incidente, accorse per darle assistenza e attivare i soccorsi per il padre. Sul posto è arrivata in elicottero una squadra del Sagf - Soccorso alpino Guardia di finanza, già in zona per un altro tipo di attività; poi l’elicottero di Heli - Elisoccorso Alto Adige, decollato da Lasa, ha portato in quota una squadra del Cnsas - Corpo nazionale Soccorso alpino e speleologico, Stazione di Valfurva. L’uomo è stato recuperato malconcio dopo il terribile volo, ma vivo, e portato in ospedale a Bolzano dove tuttora è ricoverato. Avrebbe riportato traumi a livello di costole e bacino, ne avrà non per poco, ma se la caverà.
Sotto choc
La figlia illesa, ma sotto choc, era stata accompagnata nel luogo dove con la famiglia stava soggiornando a Santa Caterina Valfurva. Ha avuto modo di sentire telefonicamente il padre per potersi sincerare delle sue condizioni. Gli ex colleghi si stanno organizzando per alternarsi nelle visite all’ospedale di Bolzano. Il suo percorso professionale era iniziato nel 1984 al 100° corso di vigile ausiliario. Dopo sette anni al distaccamento volontario di Appiano Gentile, dove il padre era stato anche custode, fu assunto nell’aprile 1992.
Promosso caposquadra dal 2011, caporeparto dal 2021 e vice caposervizio dal 2022 al Comando di Como. Ha operato tra il fango della tragedia della Val di Stava in Trentino, sull’incidente ferroviario tra l’Italia e la Svizzera nel 2002, ottenendo pubbliche benemerenze per i terremoti di Marche, Umbria ed Abruzzo e per le alluvioni di Genova e della Valtellina.
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