Don Gianluca saluta
«Grazie per la pazienza»

Lovero: era il responsabile della comunità pastorale «Quando una parte si raccontano solo i suoi pregi Io invece voglio chiedere scusa per i miei difetti»

I sei campanili (Mazzo, Tovo, Vervio, Rogorbello, Lovero e Sernio) non gli resteranno solamente nel cuore, ma potrà ammirarli anche da Livigno grazie al quadro che lo ritrae in un grande abbraccio a tutti e sei. L’ha realizzato Fulvio Patroni ed è solo uno dei regali che ieri ha ricevuto don Gianluca Dei Cas nel giorno del commiato. Quattordici anni fa era arrivato a Tovo come parroco, da nove era anche arciprete di Mazzo e Vervio.

«Quando uno parte si raccontano solo i pregi, invece io voglio chiedere scusa per i miei eccessi, se ho risposto male, se sono stato impulsivo» e alla sindaca di Lovero, Annamaria Saligari che ne ha tessuto le lodi in saluto ufficiale ha scherzosamente replicato, dopo averla ringraziata: «Troppo generosa, bisogna ridurre di molto quello che è stato detto». Granitico come il suo fisico, è stato il trascinatore di queste parrocchie che la diocesi ha deciso di far diventare un’unica comunità. Don Gianluca ha voluto ringraziare i suoi predecessori: «Quando un sacerdote arriva in una comunità non trova mai un fuoco spento, ma la brace del fuoco che ha creato il proprio predecessore. Voglio ringraziare tutti i sacerdoti con i quali ho collaborato. Li ringrazio per avere avuto pazienza con un giovane praticello che ogni tanto faceva quello che voleva. Li ringrazio per i consigli e i dialoghi costruttivi che ho avuto con loro e per la collaborazione a beneficio della comunità».

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