«Crescita e merito per il Paese»

L’intervento di Salvini. Il leader della Lega contro «il partito delle tasse» in un incontro affollatissimo a Bormio. Ha invocato interventi sulle strade per evitare che «i viaggi della speranza» in Alta Valle durino fino a otto ore.

Una Sala Terme gremita in ogni ordine di posto, tanto che ha invocato l’utilizzo del Pentagono il prossimo anno, ieri sera a Bormio, per l’incontro pubblico con Matteo Salvini. L’oramai tradizionale augurio di inizio anno dalla Magnifica Terra, dove il leader della Lega ama trascorrere le vacanze, ieri sera è diventato un vero e proprio bagno di folla con la sala sold out e presidiata dalle forze dell’ordine già mezz’ora prima delle 18.

Fuori, sul piazzale antistante le Terme, tantissimi turisti, residenti e giovani che hanno seguito dall’esterno, grazie a un microfono “volante” piazzato fuori dalla sala, i circa 45 minuti di intervento di Salvini. Un discorso, il suo, interrotto una decina di volte da applausi scroscianti da parte del pubblico sia su temi di rilevanza nazionale – come quelli dell’immigrazione e della tutela ambientale –, ma anche dai risvolti locali quali il rispetto delle tradizioni (con un accenno ai presepi che, in questi giorni, avvalorano tante vie e paesi del Bormiese) e la necessità di tutelare al meglio il binomio territorio e gente che vi abita senza imboccare la strada della «decrescita infelice» (un esempio negativo in tal senso, a suo giudizio, quello dello stop all’impianto di risalita di Vallaccia a Trepalle per il quale lo stesso Salvini aveva interpellato la Soprintendenza).

Parlando delle Olimpiadi del 2026, Salvini ha ricordato l’impegno e la determinazione profusi dalla Lega per l’assegnazione dei giochi a cinque cerchi: «Anche Bormio – ha sottolineato –, grazie alla Lega, avrà le Olimpiadi del 2026». Nel ringraziare tutta la Valtellina per l’accoglienza che sa riservare da sempre ai turisti, il leader della Lega non si è dimenticato della viabilità, il vero nodo cruciale dell’Alta Valle con quei «viaggi della speranza», come li ha definiti Salvini, della durata di sette-otto ore per raggiungere il Bormiese.

«Vedremo - ha commentato a inizio serata - di rendere più raggiungibile questa splendida località di montagna. La Lega difende da sempre le scuole di montagna, ospedali di montagna, perchè è più difficile nascere, vivere, curarsi. La Lega non è solo un movimento politico; è anche una comunità di idee, di valori, di principi». Riguardo all’Italia, «io voglio un Paese che premi il merito e riconosca il successo» e, al di là delle battaglie del partito sull’economia e sulle tasse, il leader ha posto l’accento sulla libertà di impresa, sui 500mila negozi chiusi in Italia, sui giovani che hanno dovuto lasciare l’Italia per sviluppare le proprie capacità altrove, quelli che rappresenteranno «la prima immigrazione alla quale stiamo lavorando, cioè la possibilità di un ritorno a casa per i figli degli italiani che attualmente sono all’estero».

In un territorio di montagna, rilevante l’accento posto da Salvini sul tema della tutela ambientale, da perseguire in maniera intelligente, con i «rifiuti da utilizzare come fonte di energia, calore e ricchezza – ha sottolineato – come avviene in tanti altri paesi (ha detto pensando al degrado di Roma e Napoli in tal senso, ndr)», gli alvei dei fiumi da tener puliti e il delicato binomio tutela e progresso da tenere in adeguata considerazione.

«Spero che il 2020 porti ai romani un sindaco normale e faremo di tutto per mandare a casa la Raggi e Zingaretti - ha aggiunto -. In tutti i Paesi i rifiuti sono un valore, vengono valorizzati - aveva detto prima - solo a Roma ci sono i rifiuti in strada con i topi e non vogliono i termovalorizzatori»

Poi ha virato anche sulla politica estera. «Il Parlamento turco ha votato a favore dell’intervento militare in Libia. Una volta eravamo noi protagonisti in Libia: prima perché é davanti a noi, poi per motivi storici e poi per l’Eni e perché ci sono decine di aziende italiane. Negli ultimi mesi siamo scomparsi. Ci sono i turchi ci sono i francesi, ci sono i russi, gli egiziani, e noi abbiamo... Conte. Se salta in aria la Libia o se la Libia torna in mano agli estremisti islamici, ragazzi sono guai». Da parte del pubblico anche la richiesta di un impegno sulla salvaguardia dell’ospedale “Morelli” di Sondalo per il quale «faremo – ha detto chiamando in causa i rappresentanti di partito seduti attorno al tavolo - il possibile per capire cosa è possibile fare».

Il suo augurio per il 2020? Dire più grazie, come ha fatto ieri sera a Bormio, utilizzare maggiormente il sorriso ed essere protagonisti della propria vita. «C’è molta gente – ha rilevato – che si fa scivolare la vita addosso; se posso fare un augurio è questo; sul lavoro, a scuola, in famiglia, a casa, in parrocchia, coi compagni della scuola di calcio, coi colleghi con chi entra in negozio: occorre essere protagonisti».

Infine una riferimento calcistico. «È arrivato a Linate Ibrahimovic. Sapete che per me “prima gli italiani” vale solo finché entra il Milan in campo. Piatek, Kessie, non si può certo dire che vengano a rubare il lavoro agli italiani», ha concluso ironicamente.

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