«Ciao Eva», una comunità in lacrime

Sondalo In una chiesa ricolma di studenti e animatori del Grest, anche don Giacomo non ha trattenuto il dolore. «Non ho preparato la predica, adesso nel nostro cuore è rimasto un vuoto che dobbiamo riempire con l’amore»

La chiesa parrocchiale di San Francesco a Sondalo era troppo piccola per contenere tutta la gente che ha voluto dare l’ultimo saluto a Eva Mazzetta ieri pomeriggio. Il funerale non è stato celebrato nella natia frazione di Grailè proprio perché la chiesa è ancora più piccola, ma ieri ci sarebbe voluta una cattedrale per poter ospitare tutti. Non c’era un posto libero a sedere e nemmeno in piedi.

Studenti, amici e Grest

I tanti studenti presenti, ancora con la cartella sulle spalle, sono passati dalla mattinata sui banchi di scuola ai banchi della chiesa. In prima fila, con la bandiera tricolore dell’istituto superiore Pinchetti di Tirano listata a lutto, i compagni di scuola della prima C del liceo delle scienze umane con i quali fino a sabato Eva aveva condiviso i primi giorni nella nuova scuola. Chiesa con tantissimi giovanissimi: spiccavano i compagni del Grest, gli animatori come Eva, che per quattro settimane avevano dato vita all’oratorio estivo. I foulard del Grest sono legati alle maniglie della bara di Eva.

«Mi stride il cuore non vederla fra gli altri animatori - afferma un commosso parroco, don Giacomo Folini -. Abbiamo letto il Vangelo di Luca proprio come abbiamo fatto durante le settimane del Grest. Eva era sempre seguita da uno sciame di bambini». Indossavano la maglia verde del Grest gli amici animatori, tutti cresciuti con Eva perché più o meno coetanei. In lacrime si abbracciano l’un l’altro cercando di darsi forza, di trovare una spiegazione.

Una spiegazione che come ha ammesso il parroco, è dura da trovare: «Non mi sono preparato la predica - ha detto ancora molto provato dalla tragica fine della ragazzina -. Ci facciamo tante domande senza trovare un perché, ma nel nostro cuore è rimasto un vuoto che dobbiamo riempire con l’amore». Con il parroco hanno concelebrato il parroco di Frontale don Carlo Radrizzani e il diacono Enzo Capitani. Don Giacomo si è rivolto direttamente ai genitori e al fratellino: «Mi piacerebbe sedermi vicino a Marina, Paolo e al piccolo Thomas, per fare entrare il mio cuore nel vostro». E ai giovani: «Mi piace lo slogan del Grest che avete sulla maglietta: “Tu per tutti - e chi è il mio prossimo?”. I ragazzi sono l’affetto più caro ai genitori, che nessuno rovini la vita ai ragazzi. Non so da dove arrivano le mie parole».

I palloncini

In prima fila in fascia tricolore anche il sindaco Ilaria Peraldini, originaria come Eva della frazione di Grailè, a dimostrare il lutto di un intero paese. Era presente anche il giovane del posto che era alla guida domenica sera dell’auto che ha tamponato il motorino 50 condotto da Eva Mazzetta a pochi metri da casa sulla ex strada statale a Grailé.

C’erano anche i compagni di scuola del fratellino Thomas e molti altri bambini della primaria e ragazzini della secondaria di Sondalo. Al termine hanno lasciato al cielo i palloncini arancioni e bianchi, mentre il carro funebre col feretro di Eva lasciava il sagrato di San Francesco in direzione cimitero di Frontale.

L’applauso

Uno scrosciante applauso ha salutato per l’ultima volta Eva. «La ricorderemo nella giornata dei giovani in occasione della festa di San Francesco», ha concluso il parroco. Prima di allora ci saranno la messa di settimo a Frontale e alla Madonna della Biorca di Grailè. Altre occasioni per dire ad Eva che è ancora qui con noi, nel cuore dei suoi familiari, dei suoi amici, dei compagni di scuola, dei suoi insegnati. Cuori uniti ieri dall’enorme tristezza di dire addio a una ragazzina che aveva solamente 14 anni.

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