Autonomia del Morelli
Salite a 8.300 le firme
Ora sei assemblee

Il movimento vicino al traguardo delle 10mila per sostenere la richiesta di creare un’azienda ad hoc. «Lo hanno fatto in Brianza, possono farlo anche qui »

Da metà febbraio ad oggi sono salite da 7.000 a 8.300 le firme a sostegno dell’autonomia di gestione dell’ospedale di Sondalo, che, negli intenti del movimento popolare “Rinascita Morelli autonomo”, deve passare per la costituzione di un’azienda ospedaliera a sé rispetto all’attuale Asst Valtellina e Alto Lario, che tutto comprende.

«Siamo a un passo dal traguardo fissato a inizio raccolta, delle 10mila firme - dice Ezio Trabucchi , presidente del movimento popolare - e sono sicuro che lo raggiungeremo prima di dar corso alla grande manifestazione pubblica prevista per venerdì 3 giugno, alle 20.45, al Pentagono, di Bormio. Che non rappresenterà, voglio precisare, il punto finale del percorso di mobilitazione, perché, in quella sede, verranno annunciate altre iniziative finalizzate a raggiungere l’obiettivo primo della nostra lotta, qual è l’autonomia del Morelli».

Sono ormai pienamente convinti, i leader del movimento popolare, ovvero, oltre a Trabucchi, Gerlando Marchica , vicepresidente, e Giuliano Pradella , segretario, che il rilancio del Morelli e, insieme, di tutta la sanità provinciale non possa che passare da uno smarcamento dell’ospedale sondalino dall’attuale Asst.

«Nel 2020, lo voglio ricordare - dice Trabucchi - è nata l’azienda ospedaliera autonoma della Brianza, per cui, non vedo perché ora non si possa aspirare ad un’azienda autonoma a sé per il Morelli. Sarebbe la 28esima in Lombardia e, nel richiederla, ci inseriremmo anche in un percorso previsto dalla legge di riforma della sanità regionale, quella varata il 30 novembre dello scorso anno. E non si dica che, a sbarrare la strada a iniziative di questo tipo, è la cronica mancanza di medici e personale sanitario perché che manchino è un fatto, però, ci sono i modi per attirarlo, e, altrove, altre Regioni, lo stanno già facendo con ottimi risultati». Trabucchi si riferisce, in particolare, alla Regione Emilia Romagna che «in balia di carenze analoghe alle nostre - dice Trabucchi - ha previsto bandi di reclutamento connotati da una forte incentivazione a livello formativo e professionale per le aree più carenti, e il riscontro c’è, eccome».

Fitto il calendario di mobilitazione stilato dal movimento popolare che, in preparazione alla manifestazione di giugno, ha allestito sei assemblee pubbliche, a partire da venerdì 22 aprile, alle 20.45, all’auditorium delle elementari di Cepina, a Valdisotto.

Si replica sabato 23, stessa ora, a Sant’Antonio Valfurva, al centro visitatori del Parco nazionale dello Stelvio, e, ancora, venerdì 29, sempre alle 20.45, al Cinelux di Livigno, sabato 30, stessa ora, alla sala della Bps di Tirano, per andare a venerdì 13 maggio, alle 20.45, a Sondalo, al palazzetto dello sport, e chiudere il giorno dopo, sabato 14, stessa ora, al polifunzionale di Rasin, a Isolaccia di Valdidentro.

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