Alba magica su Fraele: concerto per cinquecento

Valdidentro Evento straordinario ieri mattina alle sei in alta quota - Ugo Frialdi e la sua band: omaggio a Lucio Dalla a dieci anni dalla morte

Poesia, stupore, emozioni, sentimenti e sogni – come quelli della canzone di Lucio Dalla al quale è stato tributato il primo brano ricordando il decennale dalla sua scomparsa- sono stati il filo conduttore di una mattinata, anzi di un’alba magica, inserita in un contesto naturale di straordinaria bellezza, al cospetto delle Torri di Fraele, in Valdidentro,

Qui, ieri mattina alle 6, erano oltre cinquecento – il numero massimo di posti disponibili per un evento sold out già da qualche giorno – le persone che si sono avventurate (chi a piedi, chi in auto, con la navetta o con le E – bike) a quota 1600 metri per assistere al concerto all’alba organizzato dalla locale Pro Loco. E Giove Pluvio, così copioso sabato contro ogni previsione, ieri mattina ha ceduto il posto anche ad un tiepidissimo sole che alle 7.20 ha fatto capolino, seppur per una breve parentesi, tra le montagne del comprensorio.

Protagonisti dell’evento, che rimarrà negli annali, “I Santiago”, la rock band di Bandafaber guidata dallo straordinario e carismatico Ugo Frialdi tornato in Valdidentro con questa nuova compagine dopo tre anni.

Era il 2019, infatti, quando Bandafaber regalò emozioni uniche proprio per il concerto all’alba; ieri il gradito ritorno di Frialdi e della sua voce, unica, inconfondibile come lo straordinario personaggio che si è divertito e che ha divertito, che ha fatto cantare un’intera vallata lui che – modestamente – si è definito un chitarrista salvo poi regalare momenti indimenticabili grazie alle sue vibranti corde vocali che hanno caratterizzato una performance di altissimo livello. E poco importa se di solito la band, alle 6 di mattina, è di ritorno dai concerti e non è avvezza alla levataccia: la voce – come pure l’alchimia tra i componenti del gruppo, la loro intesa ed il non risparmiarsi neanche dinnanzi al freddo – l’hanno fatta da padrone svettando al di sopra di tutto e di tutti.

«Vorrei seguire ogni battito del mio cuore. Per capire cosa succede dentro e cos’é che lo muove»: questo l’incipit del concerto che ha poi regalato un crescendo di emozioni, di canzoni “più o meno impegnate”, come le ha definite Frialdi, da “Urlando contro il cielo” di Ligabue, a “Strada facendo” di Claudio Baglioni, a “I giardini di marzo” di Lucio Battisti per poi passare a “La donna cannone” e “Rimmel” di Francesco De Gregori, giusto per citarne alcune.

Era praticamente impossibile non cantare pervasi da quel turbinio di musica, parole e simpatia. Ad aggiungere valore all’evento la colazione servita in quota dal gruppo Folk di Valdidentro che, per l’occasione, si è dimostrato anche in grado di fare da scenografo regalando qualche passo di danza che ha conquistato soprattutto i più piccoli.

© RIPRODUZIONE RISERVATA