Siccità, già si inizia a vendemmiare. Per gli spumanti in Valchiavenna

Clima L’assenza di piogge ha spinto ad anticipare la raccolta, non ancora per quanto riguarda il Nebbiolo

La siccità straordinaria degli ultimi mesi non ha mancato di produrre i suoi effetti anche su vitigni resistenti come il “Piwi”, introdotto dalla cantina “Hermau vini alpini” di Pianazzola di Chiavenna per la produzione, con metodo classico, del proprio spumante.

La mancanza d’acqua ha stressato queste piante, come le piante delle altre varietà di viti presenti in Valtellina e Valchiavenna, in primis, il Nebbiolo, spingendole alla maturazione anzi tempo, tant’è che, già venerdì, con due settimane di anticipo sulla tabella di marcia, la famiglia Herman al completo era in vigna, a Borgonuovo di Piuro, per la vendemmia.

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Nello stupore generale, perché mai in valle si è assistito ad una vendemmia così precoce e, al pari, di alta qualità. Perché l’assenza di piogge ha avuto comunque il pregio di preservare il frutto da ogni pericolo di marcescenza.

«Abbiamo aperto l’azienda nel 2012 e mai, in dieci anni, ci siamo ritrovati a vendemmiare a fine agosto - assicura Maurizio Herman, titolare sia della cantina, nata nel 2018, sia dell’agriturismo “Bio Ca’ Pianazöla” sorto nel 2019 - e questo nonostante, i vitigni Piwi, da cui produciamo lo spumante classico, e i vitigni Gewürztraminer, da cui traiamo il nostro “Orange” macerato sulle bucce, siano precoci rispetto al Nebbiolo. Però, di norma, noi col raccolto partivamo a metà settembre, non prima. Stavolta invece ci siamo attivati già questo fine settimana, su Piuro e su Chiavenna».

Con grande soddisfazione, perché l’uva è tanta ed è di elevata qualità. L’assenza d’acqua, in un certo senso, pur avendola fatta maturare prima, l’ha protetta dall’azione dei patogeni.

«La qualità è eccezionale - assicura Herman -. Un’uva sanissima che più non si può perché, probabilmente, la scarsa piovosità l’ha anche preservata dalle malattie. Lo stesso dicasi per la quantità. Il doppio rispetto all’anno scorso. Non possiamo che essere, molto, ma molto soddisfatti. Ora, dopo questa prima tornata in vigna ci fermeremo per qualche giorno, per poi riprendere il raccolto a breve».

Ed è persino bello vedere al lavoro in vigna Maurizio con la moglie Monica e i figli Martina, Giacomo, e Giulia, , con le loro casse ricolme di grappoli sotto i filari. Una catena di montaggio che, nonostante la fatica, li rende felici. Come ai vecchi tempi.

Del resto stiamo parlando di un’azienda di dimensioni medio-piccole a conduzione famigliare, però con una sua forte connotazione. Capace di autosostentarsi e persino di espandersi, perché, gli Herman hanno aperto anche un agriturismo a Pianazzola che ha il suo seguito.

«Abbiamo due ettari di terreno a vigneto, di cui 1,2 a Piwi e Gewürztraminer e 8.000 metri quadri a Nebbiolo - dice Herman - quest’ultimo a Tresivio, dove pure vendemmieremo prima, quest’anno. Penso che invece di partire come sempre intorno al 20 ottobre, si partirà ad inizio ottobre».

Via libera

Non appena dal Consorzio tutela vini verrà dato il via ufficiale alla raccolta, che si preannuncia comunque di grande interesse anche per il Nebbiolo.

«L’uva, allo stato attuale, è perfetta, dal punto di vista fito sanitario - spiega Martino Salvetti, tecnico della Fondazione Fojanini, responsabile del settore vite e mele per gli aspetti fito sanitari -, dopodiché, con riguardo al suo contenuto zuccherino, dobbiamo ancora attendere alcuni giorni prima di poter dare indicazioni. Certamente siamo di fronte ad un’annata precoce anche per il Nebbiolo, è poco ma sicuro, con un anticipo ipotizzabile in 15-20 giorni sulla tabella di marcia usuale».

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