I truffatori non vanno mai in vacanza
Ora c’è il raggiro per i botti di fine anno

Il caso Finti carabinieri telefonano con la scusa di fare controlli sull’uso dei fuochi per le feste L’allarme del sindaco di Prata: «È inaccettabile che a esserne vittime siano persone fragili»

C’è una truffa per tutte le stagioni. Quelle legate al Covid, cioè alla richiesta di soldi per curare parenti stretti che si sono ammalati di coronavirus e che necessitano di costosi e portentosi farmaci di produzione svizzera, e quelle legate ai botti di Capodanno che, guarda caso, sono, anche loro, “col botto”.

Informazione immediata

Si tratta di tentativi di raggirare persone anziane e sole, prima chiamandole sul telefono di casa, poi, superato questo step, inviando una persona che entra nelle abitazioni e cerca di sottrarre all’ignara vittima quanto più denaro possibile e oggetti preziosi utili a trarre d’impiccio sedicenti nipoti rimasti vittime di incidenti stradali, o a pagare costosi farmaci per curarli.

O, nel caso dei botti di fine anno, a mettere in sicurezza le abitazioni dalla presenza di petardi o fuochi d’artificio inesplosi.

E in quest’ultimo caso, la truffa assume un connotato di apparente veridicità per il fatto che chi telefona a casa degli anziani e dei fragili, lo fa spacciandosi per un carabiniere in capo al Comando compagnia di Chiavenna.

É successo, in questi ultimi giorni, a diverse persone anziane della Valchiavenna, di sentirsi chiamare al telefono da sedicenti carabinieri e, a darne notizia, via Facebook, poche ore fa, attraverso la propria pagina istituzionale, è stato Davide Tarabini, sindaco di Prata Camportaccio, sempre molto attento a favorire la prevenzione di questi fenomeni «perché è inaccettabile che ad esserne vittime siano persone fragili - dice -, che questi criminali prendono di mira proprio in ragione della loro solitudine e debolezza. Per questo cerco di informare subito la cittadinanza di questi tentativi di truffa in atto, in modo da sventarli e sedare ogni tentativo sul nascere».

Tentativi che, tuttavia, si affinano e assumono sempre maggiori connotati di veridicità, perché la truffa è contestualizzata, calata nel momento contingente.

Il pretesto

«Siamo reduci dai botti di Capodanno - dice il sindaco Tarabini -, per cui, ecco che i truffatori hanno studiato una nuova tecnica che fa leva sulla asserita necessità di fare accertamenti sull’utilizzo di botti e di fuochi d’artificio e sulla presenza di materiale inesploso nelle vicinanze delle abitazioni, in modo da arrivare ad identificare e punire i colpevoli dei botti proibiti, in quelle realtà in cui erano state adottate ordinanze di divieto, o di mettere in sicurezza le case da potenziali rischi.

Tutto al solo fine di trovare una scusa per entrare in casa delle vittime e, una volta dentro, mettere in atto tutte quelle tecniche, subdole, che inducono la vittima a consegnare denaro e gioielli ai truffatori».

Il sindaco Tarabini ha avuto contatto diretto che alcune potenziali vittime e ha avvertito subito i Carabinieri di chiavenna i quali «mi hanno detto, ovviamente, di non avere avviato alcun accertamento di questo tipo, men che meno accertamenti che prevedano telefonate da parte di carabinieri nelle abitazioni dei privati cittadini. Per cui invito tutti alla massima attenzione».

Nessuno, al momento, pare sia cascato nella trappola tesa dai truffatori, però la guardia non va abbassata.

© RIPRODUZIONE RISERVATA