Vandali al Bosco Bordighi a Faedo. Rotta la vetrinetta degli anfibi

Leusciatti: «Un fatto vergognoso, le avevamo appena rifatte tutte I soldi che usiamo sono dei contribuenti non ha senso sprecarli cosi»

Vandalismi al Bosco dei Bordighi, unica riserva ripariale in provincia.

Mani ignote hanno mandato in pezzi la vetrinetta degli anfibi, uno dei sei espositori del percorso didattico rivolto non solo alle scolaresche, ma anche ai cittadini, che vogliono andare alla scoperta della ricchezza arborea e faunistica gestita dalla Comunità montana di Sondrio nell’area che si estende per 47 ettari fra i comuni di Albosaggia, Faedo e Montagna, lungo il fiume Adda alle porte di Sondrio.

A fare la triste scoperta ieri un’incaricata dell’ente comprensoriale, che stava facendo il consueto controllo per la manutenzione dei pannelli che si trovano nella riserva, come spiega Cinzia Leusciatti, responsabile del settore Agricoltura della Cm.

«Un atto vergognoso - stigmatizza l’accaduto Leusciatti -: hanno mandato in frantumi e distrutto la vetrina usando con ogni probabilità delle grosse pietre oppure un martello di grandi dimensioni, poiché questi espositori sono molto resistenti», realizzati in acciaio corten protetti da un vetro spesso. Vetrine che non hanno più di un anno di vita: «Le abbiamo sostituite tutte e sei lo scorso settembre, investendo importanti risorse - all’incirca 5mila euro -. Abbiamo tolto quelle di legno che avevano la protezione in plexiglas, installando queste nuove in grado di resistere agli agenti atmosferici, agli sbalzi di temperatura, all’umidità».

La vetrinetta finita nel mirino dei vandali, «era dedicata agli anfibi e al suo interno - prosegue Leusciatti - si trovavano le ovature - finte ovviamente -, ovvero l’intera deposizione di uova del rospo e quelle della rana», utilizzate per spiegare ai visitatori la diversità tra le due specie.

«Dispiace constatare che non ci sia rispetto, dimenticando - sottolinea la responsabile della Cm - che i soldi. che investiamo sono di tutti, dei contribuenti e che per prendersi cura del Bosco dei Bordighi tanto lavoro è stato e viene fatto, dedicando tempo e preoccupandosi di ogni aspetto» in questa riserva nata come idea nei primi anni ottanta su progetto del Wwf ed istituita ufficialmente nel 1994.

«Non bastava il maltempo a causarci dei danni – la tromba d’aria dei primi di giugno ha abbattuto diversi alberi, in particolare pioppi -: ora anche i vandali, che con ogni probabilità hanno agito nella notte tra giovedì e venerdì».

Una palestra naturale

È una vera e propria palestra scientifica “naturale” per tante scolaresche il Bosco. Basti dire che «prima della pandemia, in media in un anno scolastico, registravamo più di mille alunni, che arrivavano anche da fuori provincia».

Numero, calato drasticamente a causa del Covid: «Sono soprattutto le scuole del circondario, i cui alunni riescono percorrendo il Sentiero Valtellina a raggiungere a piedi la riserva, quelle che l’hanno visitato quest’anno. Di contro, però, sono aumentate le famiglie che chiedono di fare visite guidate».

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