Tornano i cenoni. I ristoranti ripartono

Dopo la pandemia Alla “Trattoria “Olmo” tutto esaurito. Poi il “Passatore” chiude per sempre: «Costi troppo alti»

Il cenone di San Silvestro? «Una garanzia, il lavoro, fortunatamente, quest’anno non manca». È il parere di molti ristoratori di Valtellina da noi contattati nella giornata di ieri per fare un bilancio in vista di una delle serate di festa più attese, con cui si saluta l’anno che volge al termine e si attende l’inizio del nuovo, naturalmente con i migliori auspici.

Qualcuno rimasto senza posto

Dopo stagioni segnate più da bassi che da alti, questa volta i dati confermano un ritorno ai livelli pre-pandemici, con prenotazioni più che soddisfacenti in tanti locali della Valle. È il caso, ad esempio, della Trattoria “Olmo”, uno dei ristoranti aperti in centro a Sondrio per il cenone di Capodanno. Come ci spiega la dipendente Stefania Pizzini, «siamo al completo già da circa una settimana. In questi giorni in tanti ci hanno chiamato per un posto, ma, a malincuore, abbiamo dovuto dir loro che eravamo pieni».

Buon segno, senza dubbio, dopo le ultime stagioni invernali duramente penalizzate dalla pandemia. «Ho notato – prosegue – una presenza massiccia di turisti, più italiani che stranieri. Non male: rispetto allo scorso anno c’è stata una ripresa significativa in questo senso».

E a livello di portate cosa propone la Trattoria “Olmo”? «Anche questa volta abbiamo optato per il menu alla carta: la gente si trova meglio così, almeno non è vincolata con troppe portate. Soprattutto è una scelta che consente di sprecare molto meno cibo ed è un’attenzione importante da avere». Come da tradizione, comunque, «brinderemo al nuovo anno con le lenticchie», aggiunge Pizzini.

Chi ha optato per il menu di Capodanno è, invece, Marino Fratò, storico ristoratore di Ponte in Valtellina. Al Ristorante “Cerere”, infatti, «serviremo diverse portate, sia di terra, sia di mare». Il menu che compare sul sito, non a caso, parla di «risotto al limone e gamberi rossi», ma anche di «tortellaccio di zucca, burro e salvia, tartufo nero e ricotta affumicata», giusto per menzionare i primi piatti.

Prezzi invariati

«L’affluenza – ci spiega Fratò – è nella media rispetto agli ultimi anni, direi. C’è ancora qualche posto libero: come al solito bisogna aspettare fino all’ultimo per riempire. Mi auguro di riuscire anche quest’anno perché poi, al cenone, è l’atmosfera che fa la differenza».

Il prezzo del menù, rispetto allo scorso anno, «è rimasto invariato, nonostante i costi più che raddoppiati. Nel nostro settore, le materie prime e l’energia sono lievitate, è incredibile».

Questo fattore si configura come un vero e proprio tasto dolente. E rappresenta uno dei motivi per cui, con oggi, la saracinesca scenderà definitivamente in via Trieste al ristorante “Il Passatore”. «A malincuore, ma – come comunicato qualche mese fa – siamo giunti al capolinea. Ci spiace davvero tanto, ma ogni tanto nella vita bisogna fare anche scelte di questo tipo».

Ultimo Capodanno, ma anche ultimo giorno di lavoro, dunque, per Bruna De Luca e per i suoi dipendenti che, in questi 22 anni di permanenza in città, sono entrati nel cuore di molti sondriesi. «L’affetto che abbiamo ricevuto è enorme. Chissà mai che un giorno non torneremo. Per ora, comunque, ci riposiamo un po’».

E per stasera? «Rigorosamente menu alla carta. I nostri clienti preferiscono così e noi siamo felici di accontentarli. Chiudiamo, davvero, con il botto».

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