«Suo figlio ha avuto un incidente»
Le portano via i gioielli e 300 euro

Montagna I truffatori hanno ingannato una signora ultraottentenne con una telefonata. Si sono presentati alla porta di casa e si sono fatti consegnare il denaro. Il sindaco: «Costernati»

Hanno fatto leva sullo sconfinato amore di una mamma per il proprio figlio e l’hanno convinta a farsi consegnare quello che aveva in casa. Circa 300 euro e dei gioielli (catenine e cari ricordi di famiglia) sono così stati sottratti con l’inganno ad una anziana signora di Montagna, caduta vittima della cosiddetta truffa del “falso incidente al figlio”, che continua ad imperversare sul nostro territorio.

L’hanno fatta spaventare

É successo nel primo pomeriggio del 2 febbraio, venerdì scorso, come racconta il sindaco Barbara Baldini dispiaciuta per quanto accaduto alla concittadina e alla sua famiglia, cui ha manifestato la sua personale vicinanza e solidarietà.

«Hanno chiamato prima sul telefono di casa avvisando la signora - ultraottantenne - che suo figlio (classe 1972) aveva avuto un incidente e che c’era un immediato bisogno di soldi - racconta il primo cittadino - per risolvere la situazione».

Comprensibilmente presa dal panico è andata in agitazione questa mamma, alla quale gli ignoti sono riusciti a farsi dettare anche il numero del proprio cellulare. Numero sul quale «l’hanno ricontattata «circa un’ora e mezza dopo, presentandosi alla porta di casa e facendosi consegnare dei contanti, circa 300 euro, e dei gioielli» prosegue Baldini.

Il tutto è avvenuto tra le 14 e le 16,30 circa, in una zona peraltro molto frequentata. A pochi passi dalla scuola primaria “Rita Levi Montalcini” a Montagna Alta è stato messa a segno la truffa. Non lontano tra l’altro dalla scuola dell’infanzia parrocchiale e dove sono diverse le abitazioni.

Presa alla sprovvista

Evidentemente presa alla sprovvista la signora non ha pensato ad esempio di chiedere aiuto ad una vicina, prima di procedere secondo le indicazioni date dai malviventi. Ha racimolato quanto aveva a disposizione in casa per aiutare il figlio, il quale è stato solo più tardi informato dalla figlia stessa (la nipote dell’anziana, nda): «Allertata dalla nonna, la figlia ha chiamato il padre che era sul posto di lavoro, ma ormai era tardi».

I ladri si erano già dileguati: «In verità pare ci siano state altre segnalazioni in paese di telefonate di questo tipo, fortunatamente cadute nel vuoto». Immediata da parte della vittima la denuncia alle forze dell’ordine: «Sono senza parole. È vergognoso che possano accadere fatti del genere, a danni per giunta di persone indifese» stigmatizza l’accaduto il sindaco che ha provveduto a informare la popolazione con avviso pubblico, postato anche sul sito istituzionale del Comune il 5 febbraio.

«Attenzione tentata truffa con il metodo il “solito“ incidente provocato da un figlio, nipote, o parente e la necessità di sborsare soldi e consegnare gioielli per evitare guai al responsabile dell’inesistente sinistro - si legge nella comunicazione in cui si consiglia «di non aprire la porta a sconosciuti», ricordando che «appartenenti a forze dell’ordine, avvocati o membri di associazioni non bussano mai alla porta per chiedere soldi o preziosi», invitando a «segnalare subito presenze o chiamate sospette alle forze dell’ordine».

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