Sondrio Arena, gli ultimi dubbi
sono sulla capienza

L’opera simboloIl Comune ha affidato un incarico per valutare dimensioni e sostenibilità economica

Sondrio Arena, un incarico per sciogliere gli ultimi dubbi. Si torna a parlare del progetto per la realizzazione della “casa” degli sport del ghiaccio e dell’arrampicata sportiva, ma pronta ad ospitare anche eventi e concerti, a palazzo Pretorio.

A pochi mesi dalla scadenza del mandato (si voterà presumibilmente tra maggio e giugno del prossimo anno) la giunta Scaramellini prova a fugare le ultime incertezze su quella che, insieme alla passerella a 100 metri d’altezza già realizzata alle Cassandre, rappresenta l’opera simbolo del programma amministrativo.

Ricadute molto diverse

Alla fine di novembre il raggruppamento temporaneo di professionisti che fa capo alla società Progetto Cmr engineering integrated services di Milano, che si è aggiudicato l’appalto per il servizio, ha consegnato all’amministrazione comunale il progetto di fattibilità tecnica ed economica della Sondrio Arena. Un progetto che prevede due soluzioni per la capienza della struttura: una che contempla circa 1.700 posti e l’altra pressoché doppia, da 3.300 posti.

Due impostazioni dunque molto differenti tra loro con ricadute e implicazioni di natura economica dirimenti per il futuro della progettazione e della tenuta dei conti della struttura. Motivo per cui, per orientare la scelta sulla soluzione di capienza dell’impianto più efficace sotto il profilo proprio della sostenibilità economico-gestionale, l’amministrazione ha deciso di dotarsi di un’analisi che sappia calibrare il numero ottimale di spettatori valutato in base ad attività specifiche di geomarketing, di benchmark e di analisi dei possibili ricavi, nonché, a completamento del processo, di un approfondito piano economico-finanziario dell’opera. L’incarico è stato affidato ad una società specializzata, la Sport Advisor Sg Plus Ghiretti & partners di Parma.

Incarico fondamentale

«Questo incarico, coperto dal finanziamento del bando nazionale “Italia City Branding 2020” (900mila euro che il Comune aveva ottenuto per la progettazione dell’opera, nda) - spiega Michele Diasio, assessore allo Sport della giunta Scaramellini - è fondamentale per valutare la sostenibilità economica dell’opera e per calibrare le dimensioni della struttura in fatto di capienza». Se cioè orientarsi per la soluzione da 1.700 posti o per quella che quei posti raddoppia.

Una volta avuti i risultati dell’analisi e compiuta la scelta, sulla strada della Sondrio Arena resta l’unico scoglio del reperimento dei finanziamenti necessari alla realizzazione. Una questione su cui però l’amministrazione, forte anche dei risultati fin qui ottenuti in fatto di finanziamento delle opere pubbliche, si è sempre mostrata ottimista. Le stime pre pandemiche, e dunque prima dei rincari delle materie prime e di quelli energetici, ipotizzavano un costo finale dell’opera di 17 milioni, variabile in base alle scelte progettuali sulla cui base dipenderanno anche i costi legati ai consumi. Punto dolente su cui, peraltro, gli esponenti di minoranza hanno più volte sollecitato l’amministrazione a un’attenta riflessione.

La convinzione della maggioranza sulla realizzazione dell’opera resta però ferma. «L’Arena ha enormi potenzialità in termini di sviluppo e di ciò che può ridare alla comunità anche in termini socio-economici - ricorda Diasio sulla base dello studio di posizionamento turistico fatto commissionare per Sondrio -. Il turismo sportivo è uno dei trend di crescita che si è consolidato anche in epoca pandemica. Tra i potenziali visitatori su cui investire ci sono proprio gli sportivi. E l’offerta non può che passare attraverso impianti di qualità come l’Arena che è coerente con l’idea di sviluppo della città che abbiamo».

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