Secam, sotto la lente della Procura anche la tassa sui rifiuti

Dopo il rogo al deposito e impianto di stoccaggio e smaltimento dei rifiuti di Secam di Cedrasco, accanto all’indagine dei carabinieri forestali il Nucleo polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Sondrio ha effettuato accertamenti delegati dalla Procura riguardo alla situazione economico/finanziaria di Secam. Anche queste indagini, come quelle per l’incendio, si sono concluse e in questo caso non sono emersi fatti di rilevanza penale.

A conclusione degli accertamenti sono emerse alcune criticità riguardanti i rapporti economico-contrattuali tra Secam e alcuni committenti dei servizi, per lo più Comuni della Valtellina, in relazione alla tassa sui rifiuti.

«In particolare – afferma il procuratore Piero Basilone - è emerso come, a seguito dell’entrata in vigore del nuovo metodo di calcolo per determinare le tariffe finali per gli utenti, alcuni enti pubblici, pur aggiornando i tariffari, di fatto non hanno pagato le fatture emesse da Secam per il servizio e a conguaglio degli adeguamenti tariffari introdotti».

Questo mancato introito avrebbe determinato per la società importanti squilibri finanziari di liquidità: oltre un milione e 700 mila euro per l’esercizio finanziario relativo all’anno 2020 e più di due milioni di euro per quello relativo all’anno 2021. «Secam ha agito in giudizio - conclude Basilone - e ha ottenuto dal Tribunale di Sondrio nove decreti ingiuntivi, emessi dal giudice nei confronti di altrettanti Comuni della provincia, tuttora in fase di procedura esecutiva».

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