Secam, la Finanza indaga sui conti

Operazione La Finanza ha acquisito ampia documentazione cartacea e informatica su mandato della Procura. L’indagine partita dopo il rogo di Caiolo

Copiosa documentazione, cartacea ed informatica, è stata acquisita dai militari del Nucleo di Polizia economico e finanziaria della Guardia di Finanza del capoluogo, nella sede della Secam (Società ecologia ed ambiente) di Sondrio.

Acquisizione recente, risalente a pochi giorni fa, e di cui ha dato comunicazione, ieri, in una nota stampa, Piero Basilon, procuratore della Repubblica di Sondrio.

Il mandato

É il procuratore, infatti, che ha delegato gli uomini del tenente colonnello Arturo Tacconi, comandante del Nucleo Pef, a recarsi nella sede Secam di via Vanoni, per questa ulteriore acquisizione di incartamenti e materiale informatico, tenuto conto che copiosa documentazione era già stata consegnata agli inquirenti, in quel caso ai Carabinieri Forestali di Sondrio, all’indomani del rogo divampato nella palazzina di stoccaggio dei rifiuti ingombranti dell’impianto Secam di Cedrasco il 15 novembre dello scorso anno.

Da lì è partita l’indagine, coordinata direttamente dal procuratore Basilone, che non intende lasciare nulla al caso.

Subito, si era intuita la sua volontà di approfondire, in merito all’accaduto, cioè alle cause del rogo, mentre il fatto che si sia aperto questo nuovo filone di indagine, attinente aspetti più gestionali dell’ente, è qualcosa di nuovo ed inatteso.

Ad essere acquisiti, stavolta, infatti, sono documenti «utili a ricostruire la complessiva situazione economica, finanziaria e patrimoniale della società - scrive il procuratore nella nota stampa -, interamente partecipata dagli enti pubblici territoriali valtellinesi, e che si occupa sia della gestione del servizio di raccolta e di smaltimento dei rifiuti, sia dell’erogazione del servizio idrico integrato per l’intera provincia di Sondrio».

Solo l’inizio

Inquadra bene, il procuratore, l’assetto societario e il core business aziendale e precisa che «l’attività di indagine è finalizzata ad accertare l’esistenza di condotte gestionali che possano aver causato situazioni di dissesto finanziario anche a seguito dell’introduzione, a partire dal 2020, dei nuovi sistemi di calcolo della Tari (la Tassa sui rifiuti) che ora avvengono seguendo le direttive impartite in materia dall’Autorità di regolazione per l’energia, le reti e l’ambiente (Arera) cui la legge numero 205 del 27 dicembre 2017 ha attribuito funzioni di regolazione e controllo del ciclo dei rifiuti urbani ed assimilati».

Dopodiché, in calce al comunicato, la frase topica secondo la quale «gli accertamenti dei finanzieri proseguiranno - conclude Basilone - in modo serrato nella prossima settimana con l’esame di tutto quanto recentemente acquisito».

Lavoro impegnativo

Il che rimanda ad un lavoro impegnativo e certosino.

Alla ricerca di qualcosa di specifico, di riscontri a dubbi che, evidentemente, agli inquirenti, sono sorti rispetto alla gestione dell’azienda.

Dalla quale, ieri, non sono giunte dichiarazioni, né da Raffaele Pini, presidente Secam, né da Nicola Perregrini, amministratore delegato della società, anche se, al momento, nessuno è stato raggiunto da avvisi di garanzia.

Attualmente, questa, è una certezza, segno che le indagini sono in una fase esplorativa, istruttoria, ma viaggiano su un binario delineato.

É confermata, comunque, la disponibilità totale di Secam e dei suoi vertici a collaborare con la Giustizia, mettendo a disposizione della Procura tutto quanto sarà richiesto.

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