Progetto ancora poco chiaro. No al liceo del Made in Italy

Istruzione Il polo Città di Sondrio per ora scarta la nuova opportunità La preside Bruno: «Tempi troppo stretti e mancanza di linee guida precise»

Flop per il liceo del Made in Italy. Come sta accadendo in tante altre realtà italiane, per quest’anno non partirà neanche nella nostra provincia.

Non senza averla vagliata prima con attenzione e cura, ha preferito declinare la proposta introdotta dal ministro dell’Istruzione e del Merito (Mim) Giuseppe Valditara il polo liceale “Città di Sondrio”, l’unico sul nostro territorio con i requisiti per poter attivare dal prossimo settembre il neonato indirizzo, che, secondo i “disegni” del ministero ha come obiettivo quello di formare studenti con conoscenze specifiche per la gestione d’impresa e le strategie di mercato.

Non ci sono testi adeguati

L’unico in quanto in base alla riforma di Valditara solo gli istituti in cui è già presente e attivo da anni il liceo economico sociale possono introdurre questa novità, ed è il caso del polo liceale cittadino.

Diversi i motivi della “bocciatura”: dalla mancanza di organico ai tempi strettissimi, dalla vaghezza del progetto, dettagliato solo per il biennio (ad oggi non si conoscono quali sono le discipline del triennio, ndr), alla mancanza di libri di testo adeguati. Ma non solo, come spiega la dirigente Giovanna Bruno.

Al rientro delle vacanze natalizie la preside ha convocato appositamente un collegio docenti, un “coro” di no pressoché unanime nei confronti della novità del Mim, che ha preferito attendere tempi più distesi e un quadro più chiaro, rinviando l’attivazione (semmai) all’anno scolastico 2025-2026.

«Non è un no a priori - puntualizza Bruno - oppure una presa di posizione nei confronti del liceo Made in Italy, in quanto abbiamo vagliato attentamente la questione, ma abbiamo constatato in base al quadro normativo attuale di non avere a nostra disposizione in questo momento gli elementi sufficienti per sostenere e soprattutto per illustrare alle famiglie questo percorso», a maggior ragione in vista dell’ormai imminente apertura delle iscrizioni online alle classi prime da giovedì 18 gennaio sino a sabato 10 febbraio. Tra l’altro se il polo liceale avesse detto sì avrebbe dovuto entro lunedì 15 gennaio presentare la propria domanda.

Tanti punti interrogativi

«Al di là dei tempi tecnici davvero stretti, svariati sono i punti interrogativi che rimangono in sospeso ai quali non è possibile dare risposte certe e precise. Il 10 gennaio scorso - prosegue Bruno - ho convocato un collegio docenti, che dopo l’illustrazione dell’indirizzo si è espresso nella quasi totalità contrario all’attivazione con una opposizione attendista». Si preferisce rinviare al settembre 2025, «per avere la possibilità per esempio di capire quale sia esattamente il profilo in uscita degli studenti che lo sceglieranno, ma anche per sapere su quali materie sarà articolato l’esame di maturità. Dalle discipline del biennio il taglio del liceo del Made in Italy è molto giuridico, ma non si conoscono le materie del triennio, non ci sono ancora i piani di studio, tanto meno i programmi e nemmeno i libri di testo», oltre, e non è poca cosa, i decreti attuativi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA