Nella casa di Bambi arrivate due cerve
Adesso tutti insieme

Chiesa Valmalenco Nell’oasi della Braciascia i due capi dall’area ecofaunistica di Peio, in Trentino. Tanta curiosità, già arrivata anche “Linea Bianca”

Hanno messo la testa fuori dal cassone col quale sono state trasportate da Peio fino alla Braciascia di Chiesa in Valmalenco, hanno annusato l’aria, dato una rapida occhiata ai luoghi e, subito dopo, sono schizzate fuori, nella neve, pronte ad iniziare la loro nuova avventura al fianco del bellissimo cervo Bambi nell’oasi che lo ospita, denominata “Associazione ecofaunistica Valmalenco Casa di Bambi” e gestista dall’omonimo sodalizio.

Il riferimento è a due cerve di due anni che, mercoledì, sono giunte ai 1600 metri di Braciascia, dall’area ecofaunistica di Peio, in Trentino, che fa capo al Parco Nazionale dello Stelvio. Lì, si sono recati Stefano Nani, presidente dell’associazione ecofaunistica Valmalenco, insieme a Giovanni Del Zoppo, curatore materiale dell’oasi e dei cervi che ospita, a sua moglie Barbara, al figlio Nicola, e Simone Capitani, gestore del maneggio di San Giuseppe di Chiesa in Valmalenco che ha messo a disposizione il mezzo per il trasporto.

«Abbiamo visitato una realtà bellissima, quella di Peio - dice Stefano Nani -. É molto grande, ospita tanti animali, fra cervi e caprioli, tutti imprintati dall’uomo o nati lì, e che non possono essere reimmessi in natura».

Lì, le guardie forestali e il veterinario del Parco hanno provveduto a sedare le due cerve per il tempo necessario a trasferirle nel cassone, poi, poco dopo, si sono svegliate ed hanno fatto tutto il viaggio, di tre ore e mezza, sdraiate sul mezzo, controllate da Nani e Del Zoppo.

Tutto bene

«É andato tutto bene e quando siamo arrivati a destinazione, Bambi, incuriosito dallo strano movimento, era sulla collinetta che ci osservava - dice Nani -. Sembrava aver capito che arrivava compagnia ed era felice. Ora stiamo monitorando l’inserimento delle due cerve, per capire se si trovano bene nell’oasi, se non si isolano, se mangiano, ma sembrano già ambientate. E anche Bambi sembra legare. Certo, loro sono molto più selvatiche di lui, meno imprintate dall’uomo, ma questo è positivo secondo gli esperti».

Grande, quindi, la soddisfazione per questo inserimento da parte dell’Associazione ecofaunistica dalla quale giunge un «forte grazie al Parco nazionale dello Stelvio per averci ceduto gratuitamente le due cerve - dice Bogna Sudolka, responsabile della comunicazione del sodalizio -, perché poter avere con noi due animali cresciuti in cattività proprio come Bambi, costituisce un valore aggiunto al progetto che stiamo portando avanti».

Già a buon punto, perché il recinto è vasto, ben fatto, già molto visitato, ma resta da realizzare la parte didattica, cioè il sentiero ad anello che andrà a circondarlo e i pannelli esplicativi di taglio scientifico, così da permettere alle guide, Francesca Cozzi, Silvia Nova e Bogna Sudolka di accompagnare i visitatori.

Incontro

«Ci siamo incontrati con i rappresentanti del Comune di Chiesa ed abbiamo recepito interesse verso i nostri intendimenti - assicura Stefano Nani - anche se dovremo realizzare un progetto ad hoc da presentare agli enti superiori per cercare di ottenere un finanziamento, i costi non sono indifferenti».

Intanto, il “pellegrinaggio” alla “Casa di Bambi” prosegue, perché gli sciatori che salgono ai Barchi non mancano di passare in zona e visitare il famoso cervo, ora in compagnia.

Ci sono stati il 18 novembre scorso anche Massimiliano Ossini e Lino Zani, di Linea Bianca, per registrare la trasmissione sulla Valmalenco che andrà in onda il 6 gennaio e che partirà da Bambi. Si tratta, ora, di dare un nome anche alle due cerve e, al riguardo, partirà a breve un sondaggio online.

© RIPRODUZIONE RISERVATA