Muore alle Canarie, travolta da un’onda anomala

Tragedia Rosy Tegiacchi volontaria del gruppo di Protezione civile Ana di Tresivio era in vacanza a Tenerife con il compagno. Stava passeggiando sulla battigia quando è stata travolta, aveva 65 anni. Tangherloni: «Sempre in prima fila»

Il gruppo di Protezione civile Ana di Tresivio è colpito al cuore. Con un nodo in gola che più grande non si poteva, ieri pomeriggio Riccardo Tangherloni, referente del medesimo, ci ha confermato lo strazio che ha provocato in paese la notizia della tragedia occorsa alla volontaria Ana (Associazione nazionale alpini) Rosy Tegiacchi, 65 anni, di Ponte in Valtellina, ma residente a Tresivio, travolta ieri mattina da un’onda anomala sulla spiaggia di Tenerife, alle Canarie.

«Ci ha avvisati il nostro volontario di Protezione civile Ana, Dino, che era in vacanza con Rosy a Tenerife - dice Riccardo Tangherloni - e che, poco prima di mezzogiorno, è stato testimone dell’accaduto. Ci ha detto che Rosy stava passeggiando sulla battigia, come si fa tutti quando si è al mare, nell’acqua fin poco sopra le caviglie, quando, improvvisamente, è arrivata un’onda anomala che l’ha sbilanciata e trascinata via. Lui ha fatto di tutto per trattenerla a se, ma non ci è riuscito. La forza dell’acqua oceanica ha avuto il sopravvento».

Subito sono entrati in azione i due bagnini che si trovavano in spiaggia. Si sono lanciati in acqua ed hanno fatto l’impossibile per recuperare Rosy, riuscendoci, però, solo dopo due ore di frenetici tentativi. Hanno cercato di rianimarla in tutti i modi, col supporto del personale sanitario del posto, ma non c’è stato nulla da fare.

Rosy Tegiacchi è morta per annegamento a nemmeno dieci giorni dal suo arrivo nell’isola di Tenerife, dove aveva previsto di trattenersi per tutto il mese con l’amico Dino, pure di Tresivio, divenuto suo compagno da non molto tempo, e col quale sognava di trascorrere giorni tranquilli dopo la pensione.

Da non più di un anno, infatti, Rosy, da tutti definita “una piccola grande donna”, aveva lasciato la propria scrivania nel settore Caccia e pesca della Provincia di Sondrio, per andare in pensione, lasciando in tutti un buon ricordo, anche se, di fatto, era sempre in attività di volontariato.

«Ogni volta che la chiamavo lei rispondeva presente - assicura Riccardo Tangherloni -. Credeva nell’impegno in Protezione civile Ana tant’è che è volontaria da anni, e, nonostante il lavoro in Provincia, aveva partecipato a numerosi corsi di formazione. Oltre al corso di Protezione civile era specializzata in antincendio boschivo, nel rischio idrogeologico, e aveva fatto il corso di cucina Hccp. Aveva partecipato a tutte le innumerevoli campagne che abbiamo fatto nei mesi scorsi, in Romagna e in altre località alluvionate, piuttosto che per l’antincendio e, ancora, al Parco Trenno di Milano, dove si era trattato di tagliare e rimuovere gli alberi abbattuti. Rosy era una garanzia. Non mi ha mai detto una volta no. Sempre disponibile, sempre presente, in tutte le emergenze. Per noi, una piccola grande donna che, ora, lascia un vuoto incolmabile».

Ci vorrà del tempo per poter riavere a Tresivio la salma di Rosy, perché le pratiche burocratiche per il suo espatrio non saranno semplici e, ieri, a botta fresca, nessuno aveva idea dell’evolversi della situazione.

Tutti, in queste ore, sono vicini a Dino, il volontario di Protezione civile e compagno di Rosy, rimasta vedova anni fa, senza figli, e lo supportano con sincera amicizia pur se a distanza.

Non è solo neppure a Tenerife, Dino, perché ci sono tanti amici originari di Tresivio che vi hanno la casa vacanza o gestiscono strutture ricettive e che lo potranno sostenere a livello psicologico e supportare sul piano pratico.

© RIPRODUZIONE RISERVATA