Morelli, addio a sorpresa di Melazzini

Fronte aperto Aveva firmato con Asst un contratto per due anni, ma da lunedì è al lavoro al Niguarda di Milano. Ieri nessuna dichiarazione ufficiale - In attesa del nuovo direttore medico, c’è incertezza sul futuro dell’ospedale

Aveva accettato una sfida non da poco, Mario Melazzini, alto profilo di tecnico e di politico in ambito sanitario e non solo, candidandosi per la direzione del Morelli di Sondalo e assumendola a partire dal 1° dicembre del 2022, e, venerdì scorso, di sfida ne ha raccolta un’altra. Quella di occuparsi della direzione sanitaria dell’Asst Grande ospedale metropolitano Niguarda di Milano, a partire da lunedì scorso fino al 31 dicembre 2026.

La previsione per il 2025

Niguarda del quale si vocifera dovrebbe assumere la direzione generale, oggi in capo ad Alberto Zoli, storico direttore di Areu, l’Agenzia regionale dell’emergenza e urgenza, quando quest’ultimo lascerà per la pensione e la data stimata è quella di fine 2025. Al momento, comunque, la cosa certa è che Melazzini, pavese, ma con salde radici a Sondrio, non è più al suo posto al Morelli e questa sua uscita di scena, anticipata, inattesa e un po’ in sordina, ha lasciato tutti basiti. Nonostante il provvedimento di nomina da parte di Zoli fosse di venerdì scorso, infatti, la notizia è trapelata solo nella tarda serata di martedì, quando i social l’hanno rilanciata.

Comprovata dalla delibera del Niguarda del 5 gennaio, tant’è che già lunedì Melazzini era al suo nuovo posto di comando, alla direzione sanitaria dell’ospedale milanese, pronto ad assumersi un altro incarico certamente oneroso. Impossibile, ieri, contattarlo perché impegnato in una riunione plenaria di tutte le direzioni strategiche delle Ats e delle Asst lombarde, in Regione, ma sarebbe interessante capire dalla sua viva voce le motivazioni di questa uscita di scena anticipata da Sondalo, considerato che il contratto con Asst Valtellina e Alto Lario era stato stipulato per due anni e solo uno ne è trascorso.

È certo, tuttavia, che Melazzini stesso ha chiesto un incontro, probabile chiarificatore e di saluto, ai sindaci dell’Alta Valle e del Tiranese che si terrà nei prossimi giorni. Una data non è ancora stata fissata, ma l’incontro ci sarà. Impossibile, invece, ieri, avere notizie da Asst rispetto alla gestione futura del Morelli, di fatto, ora, privo del sua guida, anche se è in fieri la nomina del direttore medico di presidio come da concorso bandito dall’azienda. Non è la stessa cosa, certo, ma la struttura complessa di direzione medica del Morelli è stata voluta proprio da Melazzini che, al riguardo, aveva chiesto una modifica al Piano organizzativo aziendale strategico di Asst, per garantire una guida sul posto alla mega struttura. In questi giorni tornata nell’orbita della direzione sanitaria aziendale, in capo ad Anna Maria Maestroni, a Sondrio, da lunedì, proveniente da Milano. Siamo, quindi, in un periodo di piena transizione per il Morelli, particolarmente esposto per aver perso, in un attimo, il suo condottiero.

Le altre nomine

Vedremo come Asst ne assicurerà la gestione futura e, nel frattempo, in tema di nomine, segnaliamo che Giuseppina Ardemagni, direttore sanitario uscente della nostra Asst, è stata nominata, nel medesimo ruolo, in quella di Melegnano, mentre Paolo Formigoni, direttore socio sanitario uscente, è dato in arrivo all’Asst di Pavia nello stesso ruolo. Tommaso Saporito, già direttore generale, è invece rientrato al Buzzi di Milano nel suo ruolo di direttore medico.

© RIPRODUZIONE RISERVATA