Inerti, impianti al collasso a Sondrio. «Serve lo sforzo di tutti»

In Provincia è stata ribadita la necessità di un cambio di passo. «Nelle gare di appalto va reso obbligatorio l’impiego di materiale riciclato» afferma Paolo Cavallier, direttore dell’Ance

Una deroga nel breve periodo, laddove possibile, e poi l’impegno di tutti, professionisti privati ed enti pubblici, a trasformare il problema in opportunità, ponendo nelle gare di appalto l’obbligo ad utilizzare il materiale riciclato declinando concretamente sul campo il concetto di economia circolare. Si è parlato di inerti nei giorni scorsi a palazzo Muzio. Dando seguito alla richiesta avanzata da Anaepa Confartigianato-Edilizia Sondrio e da Ance Lecco Sondrio, il presidente della Provincia di Sondrio Davide Menegola ha convocato un confronto con i vertici delle due associazioni e il suo staff tecnico sul tema attuale e scottante degli impianti di recupero di rifiuti inerti da costruzione e demolizioni edili presenti sul territorio valtellinese.

Una questione già al centro di numerosi interventi, ma che con l’avvio di lavori e l’imminente apertura di nuovi cantieri, sta assumendo carattere di urgenza: gli impianti con 200mila metri cubi di materiale sono pressoché al collasso e la richiesta di aggregati recuperati certificati praticamente nulla. Le categorie hanno chiesto alla Provincia di riprendere in mano le conclusioni dei tavoli di lavoro del 2021e 2022 con la pubblicazione delle linee guida per il corretto conferimento e la rigenerazione del materiale. Confronti che si erano chiusi con l’impegno da parte delle stazioni appaltanti locali, di incentivare il più possibile l’utilizzo del materiale rigenerato certificato. Impegno, hanno ribadito Confartigianato e Ance, rimasto lettera morta: in due anni e mezzo non è cambiato un granché, hanno fatto presente.

«La situazione è tragica - ribadisce Paolo Cavallier, direttore dell’Ance -. Gli impianti sono sostanzialmente saturi. Per questo ci vuole uno sforzo da parte di tutti perché il materiale venga reimmesso nel circuito produttivo: tutti ci riempiamo la bocca di economia circolare, ma nessuno usa questo materiale. I professionisti devono fare in modo che nella progettazione privata questo materiale che è certificato venga utilizzato e lo stesso deve fare il pubblico. E’ vero che oggi la legislazione non è completa, ma sia la normativa Ue, sia il nuovo Codice dei contratti pubblici chiede di usare almeno il 30% di materiale rigenerato».

Sia Secondo Ance che Anaepa Confartigianato-Edilizia Sondrio è necessario un cambio di mentalità per trasformare quello che oggi è un problema in un’opportunità che, tra l’altro, consente anche un risparmio economico. «La bacchetta magica non ce l’ha nessuno, ma da qualche parte bisogna cominciare - aggiunge Cavallier -. Bisogna fissare un punto di partenza e fare in modo che nelle prossime gare pubbliche si tenga conto del problema e si applichi l’utilizzo del materiale riciclato».

Intanto però bisogna trovare qualche soluzione immediata. Consentire agli attuali titolari di impianti di derogare dai limiti massimi al fine di incamerare più materiale potrebbe essere l’unica via, anche se non quella auspicata dalle categorie. Ma non solo. La Provincia si è impegnata a convocare a brevissimo un tavolo tecnico ristretto con le categorie per individuare nuove aree demaniali in cui poter autorizzare il conferimento di sole terre e rocce da scavo, che necessitano di un trattamento differente rispetto agli inerti, per “alleggerire” gli attuali impianti adibiti al ritiro dei rifiuti da demolizione. Un incontro che il direttore di Ance definisce positivo: «Il presidente della Provincia si è dimostrato sensibile e attento al tema, in un clima collaborativo - dice Cavallier -. Certo nel breve soffriremo ancora, ma siamo fiduciosi che si possano cominciare a gettare le basi per avere risultati positivi». A conclusione del confronto, i rappresentanti degli imprenditori hanno ribadito al presidente Menegola la necessità di proseguire con un altro incontro per concretizzare le ipotesi di soluzioni messe sul tavolo.

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