Contrabbando di bici per non pagare i dazi
Sequestrati 137 mezzi

Livigno Non risultavano “uscire” attraverso la dogana anche se erano vendute fuori dal Piccolo Tibet. All’Emilia parte dei proventi di vendite e riscatti

Le biciclette venivano portate a Livigno; poi, nonostante fossero vendute a persone residenti fuori dal Piccolo Tibet, non risultavano “uscire” attraverso la dogana : in questo modo, gli acquirenti non pagavano i dazi e i venditori non dichiaravano tutti gli introiti.

I finanzieri del Comando provinciale della Guardia di finanza hanno portato a termine una complessa operazione di servizio su tutto il territorio nazionale a contrasto del contrabbando di biciclette provenienti dalla zona extra-doganale di Livigno.

Verbalizzati 185 soggetti

L’operazione Green Bike, così chiamata per la massiccia presenza di biciclette elettriche tra quelle sequestrate, è scaturita a seguito di un costante monitoraggio effettuato dai militari della Compagnia di Tirano presso il valico di Piattamala che ha permesso di intercettare un anomalo volume di biciclette transitate attraverso il confine, specialmente nella stagione estiva, commercializzate nell’area extra-doganale. La successiva analisi dei dati raccolti ha portato alla luce il sistema fraudolento: a fronte di numerose esportazioni di biciclette verso Livigno risultavano in dogana esigue operazioni di importazioni delle stesse merci verso il territorio dello Stato.

Le fiamme gialle di Tirano sono riuscite a risalire all’identità degli acquirenti attraverso le garanzie delle bici, attivate presso i portali delle società fornitrici, e, una volta appurato che la loro residenza era fuori dal Piccolo Tibet, hanno proceduto a contestare le ipotesi di contrabbando.

L’indagine ha portato al sequestro di 137 biciclette per un valore di oltre 500.000 euro e la verbalizzazione di 185 soggetti, con evasione di diritti doganali (dazi doganali più Iva) pari a 161.000 euro, e la segnalazione di ulteriori 26 persone alle competenti autorità di altri Stati per aver introdotto illecitamente altrettante biciclette nel territorio doganale dell’Unione europea. I finanzieri della Compagnia di Tirano hanno inoltre proceduto ad eseguire controlli fiscali nei confronti degli esercenti livignaschi che avevano ceduto le biciclette poi introdotte fraudolentemente nell’area doganale europea, riscontrando irregolarità per ricavi non dichiarati; mirati approfondimenti antiriciclaggio hanno permesso anche di sanzionare pagamenti in contanti sopra la soglia consentita dalla legge.

Le sanzioni

L’Agenzia dogane monopoli di Tirano, in collaborazione con il Comando provinciale Sondrio, ha quindi proseguito l’attività con la riscossione di oltre 250.000 euro relativi a sanzioni comminate e proventi del riscatto delle biciclette, emettendo 25 atti di accertamento nei confronti di altrettanti soggetti che non hanno voluto regolarizzare la loro posizione.

È da evidenziare che parte dei proventi delle vendite e dei riscatti dei beni oggetto di confisca amministrativa saranno destinati, secondo le disposizioni, per fronteggiare l’emergenza provocata dagli eventi alluvionali verificatisi nello scorso maggio 2023 in Emilia-Romagna.

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