Barboncino azzannato da un pitbull, la padrona riesce a salvarlo

L’episodio è avvenuto a Sondrio. «E’ vivo per miracolo. Ho avuto paura che il pitbull azzannasse anche me»

Un’aggressione violenta, un cagnolino del peso di quattro chili ferito gravemente e il rischio concreto che anche la sua padrona potesse essere azzannata. Drammatico episodio lunedì sera in via Gramsci a Sondrio, a raccontarlo Sara Santucci che quella sera, attorno alle 21, è riuscita a salvare la vita al suo barboncino “Rocky”, aggredito da un pitbull che era senza museruola e senza guinzaglio.

«Io e Rocky stavamo tornando verso la casa di mia madre, in via Gramsci, dopo la consueta passeggiata serale – racconta Sara -. Eravamo praticamente arrivati al portone di casa, quando ho visto il pitbull che correva verso di noi. In un attimo si è avventato sul mio cagnolino, subito ha puntato alla sua schiena. Lui cercava di difendersi, ma senza riuscirci. Non sapevo cosa fare, ho cercato di staccarglielo di dosso, ma per due o tre minuti ha continuato ad accanirsi su di lui».

Poi Sara si è ricordata che colpire sul naso un cane provoca molto dolore, così gli ha tirato un pugno sul muso ed è riuscita a fargli mollare la presa per qualche secondo. «L’ho preso subito in braccio – continua la donna – e a quel punto ho avuto paura anche per me. Il pitbull ha cercato di saltarmi addosso, gli ho dato un calcio in faccia e sono corsa verso il portone, distante cento metri. Ha tentato di seguirci, ma sono riuscita a rifugiarmi nell’androne di casa, al sicuro».

Momenti di vero terrore, anche perché non sarebbe certo la prima volta che un pitbull aggredisce una persona, anche con conseguenze tragiche. «Nei dintorni inizialmente non c’era nemmeno il padrone – dice Sara -, ho visto un uomo della famiglia proprietaria del cane arrivare urlando solo quando Rocky era già tra le sue grinfie. E sono certa che il pitbull non sia scappato al suo padrone, non aveva proprio il guinzaglio attaccato. Una volta al sicuro, ho chiamato i carabinieri, che sarebbero venuti sul posto subito, ma la mia priorità era portare il mio barboncino dal veterinario. Dopo l’aggressione era in una pozza di sangue, il pitbull gli ha staccato le gengive, che gli sono state ricucite, ha riportato un’ernia da schiacciamento che andrà operata, quando starà meglio, più contusioni ovunque. E’ un miracolo che sia ancora vivo».

Sara Santucci ora è determinata a denunciare quanto accaduto, anche perché, stando pure a diverse testimonianze di chi vive nella zona, quel cane, dagli atteggiamenti spesso molto aggressivi, è sempre libero, senza museruola e guinzaglio. «E’ pericoloso, qualcuno deve imporre ai padroni di tenerlo legato – conclude la donna -. Per fortuna che lunedì sera ero io con Rocky, se ci fosse stata mia mamma o mio nipote forse non sarebbe finita così. E se se la prendesse con un bambino?».

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