Alto rischio frane sulla via per Franscia
La strada non riapre

Lanzada Il sindaco: «Non si passa fino a fine mese» grossa perdita per le strutture turistiche in quota. «Stiamo avvisando i clienti, sicurezza prima di tutto»

Niente da fare. La ventilata apertura per oggi della strada comunale che da Tornadri sale a Franscia e, poi, su, fino a Campo Moro e Alpe Gera, è slittata in avanti. Presumibilmente non se ne parla prima della fine del mese in corso in quanto c’è del materiale pericolante lungo il versante dal quale si è staccato, sabato, alle 15, un grosso masso finito sulla carreggiata.

Grande traffico

Senza danni alle persone, per fortuna, ma non si può rischiare oltre considerato anche il notevole flusso di auto in salita al venerdì sera e al sabato mattina e in discesa alla domenica, verso l’alta quota lanzadese, di appassionati di scialpinismo, ciaspolatori e camminatori. E considerato anche il flusso infrasettimanale di operai e mezzi in accesso alle cave di Valbrutta, che fanno capo a grosse aziende del settore come la Serpentino d’Italia, la Serpentino Eurotrading, la Serpentino e Graniti, e la Marmi Mauri.

«Ho provveduto subito ad avvisare tutti i cavatori della zona e gli operatori turistici - dice Cristian Nana, sindaco di Lanzada -. Purtroppo bisogna avere un po’ di pazienza, perché non è proprio possibile fare diversamente. Il rischio di ulteriori crolli è troppo alto ed è emerso in seguito alle ispezioni del versante effettuate dal geologo Gaetano Conforto, dai nostri tecnici e dal Gruppo aeronautico della Protezione civile provinciale. É comunque già scattato il pronto intervento, e i lavori sono già stati affidati alla stessa ditta che già stava lavorando alla messa in sicurezza proprio di quel punto fragile, un centinaio di metri prima, salendo, del Museo miniera Bagnada. A loro volta interverranno in parete con uno strumento robotizzato, per il disgaggio, in modo da operare in completa sicurezza».

Fino a fine mese, a meno che non si riesca a concludere i lavori prima, l’accesso all’alta quota di Lanzada sarà quind interdetto, e questo è un grosso problema per chi lavora in quota.

«Mi sono messa al telefono a chiamare tutti i clienti che avevamo prenotati da mercoledì in avanti, per San Valentino e per Carnevale - dice Elisabetta Besana, contitolare del Fior di Roccia di Franscia - offrendo loro la possibilità, se lo vorranno, di soggiornare in altri alberghi di Lanzada e di Chiesa che mi sono sincerata avere dei posti letto. Avevo tante persone per i quattro giorni da San Valentino in avanti e poi tutti i fine settimana successivi al completo. Abbiamo 36 posti letto per 16 camere. Quindi è un grosso dispiacere, ora, dover chiamare tutti e disdire la prenotazione, però, non possiamo fare altro. La sicurezza viene prima di tutto. Vorrà dire che ci prepariamo per Pasqua. Mio marito e i cuochi sono, infatti, rimasti in quota a portare avanti il lavoro, io e le ragazze di sala siamo scese. Peccato perché questo è un bel periodo per noi, ed eravamo partiti con tanta energia».

“Il Cornetto” e “Ca’ Runcasc”

Accantonata per tempi migliori anche al vicino albergo Edelweiss, agli agriturismi “Il Cornetto” e “Ca’ Runcasc” e ai rifugi Zoia e Cristini a Campo Moro. «Sto chiamando anch’io tutti i clienti prenotati per i prossimi fine settimana, almeno 300 - dice Emanuele Bergomi, contitolare del rifugio Zoia -, per avvisarli della situazione. Certo, è una grossa perdita, considerati anche i pranzi e le cene, perché questo è il periodo clou, e poi non si possono neanche rinviare a marzo, perché siamo già pienissimi. Speriamo solo che si possa tornare a salire in quota al più presto e in sicurezza».

Bergomi sta valutando di tenere aperto, magari, per quei clienti che arrivano con gli sci dal Palù, più che altro per garantire loro un servizio di ristoro in quota, non certo per averne un reale ritorno economico.

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