Treni, altra giornata di disagi. «Rischiamo figuracce in mondovisione»

«Con un servizio del genere - dice il sindaco di Morbegno - che credibilità abbiamo in vista delle Olimpiadi? Qualcuno prenda in mano veramente la situazione, altrimenti si sommeranno le figuracce che faremo in mondovisione. Il disagio adesso è veramente troppo ripetuto, non è più un’eccezione»

I treni?. Un’altra volta in ritardo. I disagi oggi sono toccati ai passeggeri che avrebbero dovuto prendere il treno delle 6.12 da Morbegno a Lecco. Alla stazione morbegnese i binari sono solamente due. A quell’ora un treno c’era, ma a porte chiuse. Un altro invece è partito sull’altro binario, non annunciato.

«Siamo rimasti tutti sul marciapiede ad aspettare il convoglio annunciato. Peccato che il treno giusto sia partito sull’altro binario e nessuno sia riuscito a prenderlo». A dirlo è Francesca Mogavero, morbegnese, naturalista, insegnante di Scienze a Lecco in un istituto privato, pendolare da sempre. Ma adesso non ce la più. «Non è certo la prima volta che subiamo penalizzazioni – dice – ma questa mattina eravamo tutti furiosi: come si fa a non sapere gestire due binari? E nessuno ci dà spiegazioni. Io sono arrivata in ritardo al lavoro eppure pago 116 euro di abbonamento. Mi devo alzare verso le cinque per essere a Lecco alle otto. Come me, prendono quel treno diverse persone che vanno a lavorare». Da un mese si aggiunge un altro incubo: venerdì e sabato salire a Lecco per tornare a casa dopo il lavoro è una battaglia. I treni partono strapieni di turisti già da Milano e «a noi chiedono di prendere i locali perché non c’è più posto sui diretti. Che senso ha, mi chiedo, pagare un abbonamento per poi non poter nemmeno salire su un treno che impiega meno di due ore per riportarmi a casa?».

Sulla problematica interviene anche il sindaco di Morbegno Alberto Gavazzi, anche lui protagonista più volte di disservizi sui binari sulla tratta Morbegno-Milano perché pendolare storico in quanto docente al Politecnico di Milano. «Con un servizio del genere- dice il sindaco - che credibilità abbiamo in vista delle Olimpiadi? Qualcuno prenda in mano veramente la situazione, altrimenti si sommeranno le figuracce che faremo in mondovisione. Il disagio adesso è veramente troppo ripetuto, non è più un’eccezione». Gavazzi paragona le condizioni di oggi a quelle di 40 anni fa quando il treno lo prendeva da studente universitario.«Il tempo di percorrenza era lo stesso di oggi, ma questi disagi quotidiani non c’erano, eppure tecnologia e tecnica hanno fatto passi avanti. Ci sono anche meno passaggi a livello. Allora cosa è successo?. Il risultato è una perdita di fiducia continua nei confronti del treno, ci sono addirittura studenti valtellinesi a Milano che si dividono le spese di garage in affitto per evitare di prendere il treno. Chiunque di fronte a un appuntamento urgente oggi sceglierebbe l’automobile piuttosto che un treno che non sai quando parte e quando arriva».

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