La colletta alimentare fa centro. Raccolti 547 quintali di provviste

Bilancio Nove in meno dello scorso anno,ma i sondriesi sono stati generosi anche con la crisi. In alcune zone ci sono stati aumenti, più 15% nel Tiranese, - 23% in Valmalenco. «Ottimi risultati»

Dopo l’entusiasmo e la soddisfazione delle decine di volontari che sabato hanno rinnovato il loro impegno per la “Giornata nazionale della Colletta alimentare”, proposta in tutta Italia e in 98 supermercati e negozi di Valtellina e Valchiavenna, è tempo di bilanci per l’iniziativa coordinata dalla Fondazione Banco alimentare.

I dati parziali

I responsabili provinciali sottolineano come anche quest’anno «il popolo valtellinese sia stato generoso nonostante una situazione economica generale sempre più incerta e difficoltosa. Grazie a quanto raccolto, anche quest’anno le famiglie in difficoltà del territorio, attraverso le strutture convenzionate con Banco alimentare, potranno ricevere gli alimenti di cui hanno bisogno e trovare un conforto piccolo ma concreto nelle loro difficoltà».

La raccolta in provincia si è mantenuta su quantitativi importanti, anche se si è registrato un leggero decremento dell’1,71%, passando dai 556 quintali del 2021 ai circa 547 di quest’anno, poco meno di 9 quintali di differenza. Ma in diverse zone dove è stata proposta la “Colletta” si è registrata una variazione positiva: nel Tiranese l’incremento è stato di oltre il 15%, in Bassa Valle di circa il 2%. Minore del 6% il raccolto nel Sondriese, del 23% in Valmalenco e del 6% in Alta Valle. Variazioni negative che, secondo i responsabili provinciali della “Colletta” devono considerarsi «una conseguenza purtroppo importante della crescita esponenziale dell’inflazione, di circa il 12%, rispetto al 2021».

Soddisfatti

La maggior parte dei generi di prima necessità - raccolti grazie all’impegno dell’Associazione nazionale Alpini, della Croce Rossa e di numerose associazioni come Comunione e Liberazione, Lions, bersaglieri, Scout, parrocchie e oratori - provengono dal Sondriese. Nei supermercati che vanno da Ardenno a Chiuro, passando per il capoluogo, è stato raccolto il 30% del totale, mentre il 22% degli alimenti donati da circa 50 mila persone proviene dal Tiranese (da Teglio a Sondalo) e dall’Alta Valle (Bormio e dintorni e Isolaccia). Dalla Bassa Valle e dal Morbegnese arriva il 24 % del raccolto, mentre dalla Valchiavenna il 20 %. Il 4% dei cibi donati arriva dalla Valmalenco e i responsabili della “Colletta” assicurano che «lo si può ritenere un ottimo risultato».

«Il gesto della “Colletta” vissuto assieme dimostra come sia possibile fare la differenza attraverso piccoli gesti concreti che se condivisi da molti possono portare a grandi risultati», riflette Elia Mora, che ha coordinato l’iniziativa in provincia. «La “Colletta alimentare” - aggiunge - è una festa della solidarietà, che genera un valore grande per chiunque vi partecipi in qualsiasi forma. Ogni anno non è scontato che accada questo miracolo, ma lo stupore che esso desta è sempre incredibile e per questo, pieni di gratitudine, volontari e donatori guardano incuriositi all’esperienza appena trascorsa, speranzosi che l’anno successivo possa accadere altrettanto».

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