«In ritardo a scuola per colpa dei treni»
Racconti dal caos

Ferrovie I disagi raccontati dagli studenti in stazione. Intanto la protesta prende la via anche di Telegram. Aperto un canale «Per contrastare i disservizi Trenord»

“Valtellina vs Trenord”. Il nome del nuovo canale Telegram, aperto soltanto ventiquattro ore fa, la dice lunga sulla situazione venutasi a creare in queste settimane. Alla luce dei ripetuti guasti, è ormai guerra aperta tra i pendolari della provincia di Sondrio, delusi e sfiduciati per via dei continui ritardi sulla rete, e l’azienda che gestisce il trasporto ferroviario in Lombardia.

L’iniziativa

Anche a ideare la chat sulla popolare applicazione di messaggistica istantanea è stato Gianfranco Bordoni, già consigliere comunale di Sondrio, peraltro promotore di una petizione su Change.org sullo stesso tema. Scopo delle due azioni, che hanno visto l’appoggio di parecchi valtellinesi nelle ultime ore, è «unire i cittadini nel contrastare i continui disservizi di Trenord».

«Vi ringrazio – ha scritto ieri Bordoni sulla pagina www.change.org/p/opponiamoci-ai-continui-disservizi-di-trenord-s-r-l – per aver sottoscritto la petizione che ho promosso con l’intento di combattere, in modo lecito, questo stato vergognoso dei trasporti su rotaia che quotidianamente subiamo. L’assordante silenzio di Trenord e dell’amministrazione regionale non deve intimorirci».

Viste le 780 firme raccolte nel giro di così poco tempo (questo il dato aggiornato a ieri sera: stando al trend dei giorni passati, è verosimile che nottetempo siano aumentate di parecchio le sottoscrizioni), c’è da credere che la situazione sia divenuta davvero insostenibile per molti.

Non sono pochi, del resto, i lavoratori che appoggiano la petizione, stufi di arrivare sul posto di lavoro con parecchio ritardo. Allo stesso modo, il malcontento serpeggia pure tra gli studenti pendolari, costretti a doversi giustificare quasi ogni mattina perché il treno su cui viaggiano abitualmente quasi mai giunge in tempo a destinazione.

Al termine delle lezioni, proprio con loro ne abbiamo parlato ieri, in stazione a Sondrio, mentre attendevano di far rientro nei rispettivi paesi di residenza. «Menomale che gli insegnanti sono comprensivi e capiscono che entriamo in ritardo in classe per via del treno. Ogni giorno si ripete sempre lo stesso copione». Parola di Alessio, alunno dell’Itis Mattei, di Villa di Tirano.

Il caso ha voluto che il treno che stava aspettando con altri compagni, il RegioExpress delle 12.21 diretto verso il capolinea nord, ieri sia arrivato in orario, «ma il più delle volte non funziona esattamente così»: otto giorni fa, ad esempio, è partito con un ritardo di quaranta minuti.

Se parte va bene

E – verrebbe da dire – è già tanto se parte in ritardo. Ultimamente, infatti, sono state registrate diverse soppressioni di convogli in seguito a guasti non risolvibili dal personale di bordo. «L’altra mattina – ha proseguito Lorenzo, altro studente di Villa – è stato cancellato all’ultimo il treno delle 7. Fortunatamente sono riuscito a organizzarmi per venire a Sondrio con una cugina, altrimenti non so come sarei potuto arrivare a scuola in tempo: il pullman sostitutivo, infatti, era già al completo e non erano previsti altri mezzi».

La rabbia degli studenti non diminuisce nemmeno se si considera il senso opposto, in direzione Morbegno. Ieri pomeriggio il treno delle 12.41 è partito dal capoluogo due minuti dopo il previsto. «Ed è fin troppo», ci ha detto una ragazza diretta verso la città del Bitto. «Ormai ci stiamo abituando a viaggiare costantemente in ritardo. Tutto ciò è inconcepibile». D’accordo pure Sebastiano, studente di Mello. «Due sere fa dovevamo partire da qui alle 17.41, mentre il treno è arrivato soltanto alle 18.20. Non ne possiamo più».

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