Albaredo, il giorno dopo la tragedia della Fly Emotion il paese si interroga

Il giorno dopo la tragedia, la comunità di Albaredo per San Marco è ancora sotto shock. Incredulità e sconcerto per l’assurda morte di Ghizlane Mouthair, 41enne di origini marocchine che ieri è precipitata nel vuoto durante un volo con l’aerofune Fly Emotion. Il piccolo borgo orobico, che ospita la sede di Fly Emotion e che in tutti questi anni ha sempre visto nelle attrattività legate al volo una grande occasione per il turismo locale e del territorio, questa volta è finito al centro delle cronache per l’incidente mortale che si è consumato proprio su uno dei tre percorsi adrenalinici. Il vicesindaco di Albaredo, Antonella Furlini, non si riesce a capacitarsi dell’accaduto. «Posso solo dire che ovviamente siamo dispiaciuti per l’accaduto soprattutto per la vittima e i famigliari». Fly Emotion è stato inaugurato nel 2011 con Aerofune, la zipline in volo sulla Valle del Bitto, con un percorso che collega Albaredo per San Marco con Bema. Poi ad Albaredo sono state introdotte altre due attrattività adrenaliniche, il Fly Down e la Rail Zip. In tutti questi anni non si sono mai registrati problemi. «Su oltre 200mila voli fatti in questi 13 anni non c’è mai stato nessun problema, nessun incidente e nessun guasto – ha ribadito Furlini -. Il dato appurato è questo». Il paese è scosso, per esprimere giudizi bisogna però aspettare l’esito delle indagini: «Dopo tutti questi anni un fatto di questo tipo è davvero sconvolgente - ha continuato Furlini -. Non si riesce veramente a spiegare come possa essere accaduto. Siamo sgomenti. L’aerofune Fly Emotion è un impianto privato, noi siamo sconvolti per la perdita e per l’impatto che questa vicenda possa avere sul paese e sulla comunità. Albaredo è un piccolo paesino, una notizia del genere è ancora più impattante. Ora vedremo quello che stabiliscono le indagini». Chi ha provato l’ebrezza del volo con questo impianto, secondo il vicesindaco di Albaredo, ha affrontato questa esperienza senza paura: «Non mi risulta che chi abbia tentato questi percorsi abbia avuto paura, ma non posso dirlo con certezza». Non hanno, invece, lasciato alcuna dichiarazione sull’episodio i gestori di alcune attività commerciali da noi contattate. Il drammatico incidente potrebbe infatti anche causare pesanti ripercussioni economiche se l’impianto rimarrà chiuso per un po’ di tempo. Sugli sviluppi delle indagini sono quindi interessate in prima persona anche le realtà commerciali dei due piccoli paesi orobici.

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