Morelli, i sei sindaci
convocati in Regione
E gli Stati generali?

Incontro con gli assessori Gallera e Sertori. Il Pirellone cerca la mediazione con gli “irriducibili”. La posizione intermedia dei Comuni del Tiranese

Dovevano essere “Stati generali”, ma per il momento sono “Stati particolari”. Nel senso che non siamo ancora arrivati, se mai ci arriveremo, alla plenaria annunciata alcune settimane fa fra i vertici regionali, lo stesso Attilio Fontana, governatore, Giulio Gallera, assessore al Welfare, e Massimo Sertori, assessore alla Montagna, e i 77 sindaci della provincia di Sondrio.

Incontri ristretti

Era prevista entro fine mese, ma, al momento, su questo consesso, sembra calato il sipario. Mentre si è alzato su interlocuzioni più ristrette. Prima un incontro interlocutorio con Massimo Sertori, poi la “ridiscesa” a Milano, lunedì, di tutti e sei i sindaci dell’Alta Valle (solo Angelo Cacciotto non era presente per motivi di salute, tuttavia per lui, in videoconferenza c’era il vicesindaco Luca Bellotti). Inizialmente, ci era giunta notizia che fossero presenti alla riunione con gli assessori Giulio Gallera e Massimo Sertori solo i sindaci di Sondalo, Ilaria Peraldini, e di Valdisotto, Alessandro Pedrini, il che avrebbe anche potuto far sorgere qualche dubbio circa la tenuta della, fino ad ora, solidissima, rappresentanza istituzionale dell’Alta Valle. Invece, no. I sei sindaci annunciano di essere uniti, anzi, più uniti che mai.

Proseguono, imperterriti, nel loro percorso di supporto all’attività del Morelli di Sondalo. Talmente uniti che nessuno di loro intende sbilanciarsi circa il contenuto di quanto emerso nella riunione milanese di lunedì. Sia Ilaria Peraldini sia Alessandro Pedrini e, al pari, Roberto Volpato, primo cittadino di Bormio, rinviano ogni valutazione nel merito all’inizio della prossima settimana. Tradotto: qualcosa di significativo bolle in pentola di sicuro, tuttavia i sindaci si prendono del tempo per approfondire la questione.

Che sia l’opzione autonomia gestionale per il Morelli? Il famoso avvio della costituzione in Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico che, solo, potrebbe aprirgli una finestra sul futuro? Non è dato sapere.

Il Comitato

Neppure tra le file del “Comitato in difesa della sanità di montagna - io sto col Morelli”, le idee sono chiare. Si sa e non si sa. Il che potrebbe significare che, in questa fase, il confronto si è fatto più istituzionale. Da una parte.

E, dall’altra, si intravede il tentativo della Regione di cercare una soluzione, in primis, con i sindaci più dissenzienti, ed agguerriti, quelli dell’Alta Valtellina, per poi condividere disegni e soluzioni, con tutti gli altri. Una partita che resta non facile, comunque, da gestire. Anche perché, nel frattempo, il territorio, coi suoi rappresentanti, si è frazionato in mille rivoli. Ciò che complica la ricerca di una soluzione condivisibile per tutti.

Sul tavolo restano, i due documenti, quello elaborato dal gruppo tecnico del Comitato pro Morelli e sposato dai sindaci dell’Alta Valle, e quello elaborato dal Tavolo provinciale e, denominato, più o meno propriamente, “dei 71”, dal quale, cinque sindaci si sono, tuttavia, defilati. Poi ci sono i dieci rappresentanti del Tiranese che stanno coi 71, ma vogliono anche un Morelli in piena attività. Insomma, un bel puzzle.

La politica, tuttavia, è al lavoro. Su questo non ci piove. Vedremo con quali risultati.

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