Zona gialla In Lombardia
E stretta sui Green pass

Le norme Da oggi il cambio di colore. Dal 10 mezzi di trasporto, bar e ristoranti consentiti a vaccinati e guariti

La Lombardia e la nostra provincia da oggi si svegliano in zona gialla, che prevede solo l’obbligo di mascherina anche all’aperto in realtà già introdotto a livello nazionale fino al 31 gennaio in tutte le fasce di colore.

Ma tra una manciata di giorni scatteranno una serie di restrizioni per chi non si è vaccinato o non è guarito dal Covid. Il green pass “base”, quello che si può ottenere anche con un tampone rapido (48 ore prima) o molecolare (72 ore prima), servirà praticamente solo per andare al lavoro (tranne le professioni dove è previsto il vaccino obbligatorio). Per utilizzare i mezzi pubblici, anche quelli locali, bisognerà infatti avere il green pass rafforzato o super green pass, rilasciato solo a chi si è sottoposto alla vaccinazione (dal 1 febbraio la validità verrà ridotta a 6 mesi dagli attuali 9). Unica eccezione gli scuolabus per ragazzi con meno di 12 anni. Il lockdown leggero per i non vaccinati (o che non hanno avuto il Covid) scatterà anche per una serie di attività vietate a chi non ha il super certificato che sarà infatti richiesto oltre che per i trasporti anche per bar e ristoranti (al chiuso e all’aperto, bancone incluso), alberghi e strutture ricettive, feste post cerimonie civili o religiose, sagre e fiere, congressi, impianti di risalita, piscine, palestre, spogliatoi, centri benessere, centri culturali, teatri. Anche per andare in biblioteca sarà obbligatorio il super certificato.

E la stretta per i non vaccinati, in caso di passaggio in zona arancione, sarebbe ulteriormente inasprita. Niente accesso nei festivi e prefestivi ai negozi all’interno dei centri commerciali (esclusi supermercati, farmacie, edicole), ma anche limitazioni negli spostamenti. Potrebbero infatti uscire dal Comune di residenza solo per motivi di lavoro, necessità e urgenza (resta la deroga dei 30 chilometri, capoluogo escluso, per chi risiede in Comuni con meno di 5mil abitanti). Per vaccinati e guariti, invece, possibilità di spostarsi liberamente, anche fuori regione.

Se, malauguratamente, si dovesse tornare in zona rossa, ci si ritroverebbe di fatto in lockdown come quelli dell’anno scorso. E, in questo caso, nessun vaccino costituirebbe un lasciapassare. Unici motivi per spostarsi quelli legati a salute, urgenza, lavoro e necessità. Si tornerebbe alla chiusura di tutte le attività non essenziali ripiombando indietro di un anno.

Ulteriori misure, a prescindere dalle zone e, soprattutto, in materia di lavoro, potrebbero arrivare nel consiglio dei ministri fissato per mercoledì.

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