Visita del vescovo
«Momento prezioso
più forti insieme»

A Sondrio e Berbenno Messa concelebrata in collegiata «Lo smarrimento della gente dopo il Covid è tanto Dobbiamo rispondere al grido d’aiuto delle famiglie»

Nella festa dei santi Filippo e Giacomo, martedì il vescovo Oscar Cantoni ha incontrato le comunità dei vicariati di Sondrio e Berbenno. Un’esperienza – quella della visita vicariale – che «per il nostro vescovo è davvero una priorità», come spiega don Alberto Pini, delegato per la pastorale. «In questi mesi, monsignor Cantoni sta completando il giro dei diversi territori della nostra diocesi per far visita a tutte le diverse realtà».

Modello da cambiare

Questa sorta di «piccola visita pastorale – sempre don Pini – è un tempo prezioso per il vescovo, anche alla luce del Sinodo diocesano, ormai alle battute finali ed è un’esperienza davvero ricca».

Dopo aver dialogato personalmente con i presbiteri dei due vicariati – una ventina in tutto, con una presenza di padri salesiani, di sacerdoti dell’Opera “don Folci”, di un missionario e di un prete dell’“Operazione Mato Grosso” – monsignor Cantoni ha presieduto la messa in Collegiata alla presenza di diversi fedeli del capoluogo e delle parrocchie vicine.

«Benvenuti – ha detto, rivolgendosi a loro – a questa celebrazione eucaristica, momento molto prezioso e cuore della visita vicariale».

Per il vescovo si è trattato di «un momento assai prezioso per sintonizzarci nel cammino della Chiesa: nessuno, infatti, è autonomo né può dire di poter fare a meno degli altri. Siamo tutti coinvolti e camminiamo assieme».

Ancora una volta, dunque, «chiediamo al Signore che ci illumini sul cammino da intraprendere, in modo tale da dar spazio a un nuovo tempo di Chiesa, quello che si apre ora, dopo la pandemia dalla quale siamo un po’, ma non del tutto, usciti».

In rappresentanza del consiglio episcopale, assieme a don Pini hanno raggiunto Sondrio anche monsignor Ivan Salvador i, vicario generale, e monsignor Andrea Salandi, vicario territoriale per la provincia di Sondrio. Sono stati loro a guidare il momento di incontro con i laici della zona all’oratorio di San Rocco.

«“Ascolta il grido” è il titolo delle linee orientative del vescovo per quest’anno pastorale. È un tema di grande attualità, che coinvolge a più livelli davvero tutti» spiega don Salvadori. «Il grido invoca una relazione ed è dovere della Chiesa, soprattutto in questo tempo, mettersi in ascolto e interrogarsi».

C’è da tenere in considerazione «l’urlo lanciato dalle comunità cristiane nel post pandemia, ma anche quello della nostra gente, spesso difficile da decriptare. E poi ci sono le famiglie, i giovani e i poveri, ma anche i sacerdoti. Dopo il Covid lo smarrimento è tanto, soprattutto di fronte ad un modello di cattolicesimo che non regge più». Su questi temi si sono confrontati i laici che hanno rappresentato le realtà dei vicariati di Sondrio e di Berbenno, un territorio di circa 45.000 persone, sul quale insistono tre parrocchie (Albosaggia, Caiolo e Castione) e cinque Comunità pastorali.

Le comunità

Nata nel 2010, la realtà più grande è quella del capoluogo, con le parrocchie dei Santi Gervasio e Protasio e della Beata Vergine del Rosario, oggi guidate dall’arciprete – e vicario foraneo – don Christian Bricola. Sempre in città trova spazio pure la Comunità pastorale “San Bartolomeo” delle frazioni di Mossini, Ponchiera e Triangia.

Dal 2016 lavorano in un cammino di unità le parrocchie della Valmalenco (Chiesa, Caspoggio, Lanzada, Spriana e Torre di Santa Maria). Alla cura dei sacerdoti di Gesù Crocifisso, proprio nel territorio in cui si è sviluppata l’Opera “don Folci”, sono affidate, infine, la Comunità pastorale delle parrocchie di Berbenno e Postalesio, sul versante retico, e, sul fronte opposto, quella di Colorina.

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