Viadotto ai Trippi: «Schiaffo in faccia, non escludiamo un ricorso al Tar»

Trippi Dopo la presentazione dello svincolo sulla 38, l’avvocato Pillitteri: «Aspettiamo la conferenza dei servizi Il provvedimento è impugnabile, valuteremo»

«Uno schiaffo in faccia. Sono arrivati con il pacchetto pre confezionato, altro che confronto». È Umberto Pillitteri, l’avvocato scelto da due imprese di Montagna piano - la Carrozzeria Giugni e l’impresa Gianolini - a dar voce alla delusione e alla rabbia seguite all’incontro di mercoledì nella sala consiliare della Provincia con il commissario alle opere olimpiche e amministratore delegato della società Milano - Cortina 2026 Luigi Valerio Sant’Andrea e con il rappresentante di Anas Nicola Prisco che ha illustrato la soluzione individuata per il superamento del passaggio a livello del Trippi.

Un’atmosfera di scoramento palpabile nelle parole, ma anche nei silenzi di chi si trova suo malgrado coinvolto in un progetto destinato a far discutere più ancora di quello dall’altro svincolo della tangenziale sud alla Sassella. Se infatti ad ovest in gioco c’erano la tutela ambientale e paesaggistica dello sperone su cui sorge il santuario, al Trippi entrano in ballo la vita e le attività degli abitanti che saranno sconvolte dalle previsioni progettuali senza avere garanzie che il sacrificio serva realmente a migliorare la viabilità, anzi con la certezza che sarà peggiorativo per il traffico locale.

«Con questa soluzione sarà congestionata tutta l’area di Montagna piano – ha detto il sindaco Barbara Baldini a Sant’Andrea e Prisco - perché si aumenterà il carico della viabilità interna che però per una zona residenziale come questa significa minare la tranquillità dei cittadini, significa creare pericoli».

Gli appelli a valutare una soluzione diversa proprio in considerazione degli impatti sulla vita delle persone è però caduta nel vuoto e all’indomani della riunione Baldini preferisce non aggiungere altro a ciò che ha chiaramente espresso a palazzo Muzio.

«Per ora non ci resta che attendere la prossima conferenza dei servizi - si limita a dire -, dopodiché vedremo». Conferenza dei servizi decisoria che Anas e commissario hanno detto di voler convocare in tempi rapidi per poter dare avvio all’iter realizzativo.

Un appuntamento che attende anche l’avvocato Pillitteri per valutare come muoversi. «Quello che uscirà dalla conferenza sarà il provvedimento finale - ricorda - e come tale eventualmente impugnabile davanti al Tribunale amministrativo regionale». Una strada che l’avvocato Pillitteri, forte anche di una sentenza del Tar pugliese che ha dato ragione alle associazioni ambientaliste contro un progetto ferroviario finanziato dal Pnrr, non esclude di poter intraprendere, «ma - dice - molto dipenderà anche da come intende porsi il comune di Montagna» che finora non si è mai espresso in proposito.

È evidente che una battaglia legale di questo genere ha maggiori possibilità di avere esiti positivi con alle spalle un ente pubblico. Bisognerà attendere anche di vedere se e quali limature Anas riuscirà ad apportare al progetto. Spazi di manovra, e non solo in senso figurato, però paiono essercene davvero pochi.

Una consapevolezza che è anche degli abitanti di Montagna piano. Lo ha detto con non poca amarezza già mercoledì durante la riunione Christian Ambrosini dell’omonima concessionaria d’auto: «Gli abitanti di Montagna che non sono stati ascoltati prima di decidere di far calare questa soluzione, è evidente che dovranno accettare se non questo, un progetto molto simile. Perché penso che alla fine verrà approvato. La preoccupazione deriva dal fatto che tutto ciò sconvolgerà la vita tranquilla del paese».

«Come diventerà il nostro comune? - si chiede - In questo momento sono preoccupato più da cittadino che da commerciante anche per l’atteggiamento della società Milano-Cortina. Ho tanti amici a cui verranno espropriati terreni. E la società? Manderà come sta succedendo in questi giorni per la chiusura del passaggio a livello gli avvisi di esproprio senza aggiungere altro?».

Sugli espropri il commissario Sant’Andrea ha detto che potranno esserci anche accordi bonari, che probabilmente in questo caso ci saranno, ma la sostanza non cambia. Non per i diretti interessati come Fabrizio Gianolini: «L’area residenziale del Davaglione viene sacrificata quando per i 15 giorni di Olimpiadi si possono trovare altre soluzioni e progettare una soluzione migliore a favore del territorio».

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