Un altro negozio chiude i battenti in centro città

Commercio A fine anno smette “Moltoni elettronica” un’attività che era stata aperta dalla mamma nel 1964. «Nessuno si è fatto avanti, ma si lavora ancora bene»

Non è passato inosservato il cartello “Cedesi attività”, presente - da alcuni giorni - all’ingresso del negozio “Moltoni elettronica” di via Trieste. Alcuni clienti pensano si tratti di uno scherzo, altri mi chiedono se possono strapparlo. Non è semplice, ma a un certo punto nella vita bisogna fare delle scelte».

Emozionato

Mentre espone le ragioni che hanno portato a questa decisione, Gianluigi “Gigi” Moltoni è parecchio emozionato. Nella sua mente, infatti, affiorano via via ricordi e aneddoti legati al negozio, uno dei pochi del settore rimasti a Sondrio. «Il cartello – ci spiega – era pronto già da un anno, ma prima di appenderlo ci è voluto del tempo: metabolizzare il grande passo non è semplice e, di sicuro, non lo sarà fino alla fine».

Moltoni ha 67 anni e da cinquanta è dietro al bancone, se si considera anche il periodo iniziale, quello che definisce «lo stage: ero studente delle superiori quando iniziai ad aiutare mia mamma in negozio», l’allora “Bottega della Musica” di piazzale Bertacchi. «Un minimo di base tecnica ci vuole, ma l’esperienza te la costruisci sul campo», rassicura.

Una storia lunga quasi sei decenni – l’apertura dell’attività risale infatti al 1964 – che, purtroppo, il prossimo 31 dicembre giungerà al termine. A meno che «qualcuno non si faccia avanti e rilevi la conduzione del negozio», spiega Moltoni, tra l’altro vicepresidente dell’associazione mandamentale dei commercianti di Sondrio. «Certo, la situazione economica attuale non invita i giovani a investire in questo settore: conoscono bene le potenzialità del business online, probabilmente partono già prevenuti. Eppure, si tratta di un’attività in cui si lavora ancora discretamente bene e che, quindi, permette una vita più che dignitosa».

In tutti questi anni, infatti, “Moltoni elettronica” è divenuto un punto di riferimento per l’intero centro cittadino, soprattutto per quanto riguarda piccole riparazioni agli elettrodomestici. «Si crea un bel rapporto di fiducia tra cliente e commerciante: chi viene in negozio sa che qui può trovare consulenza prima e dopo l’acquisto del prodotto».

Tutto questo grazie a una «filosofia di vendita che mi ha sempre guidato: spesso probabilmente ci ho anche perso, ma perché avrei dovuto far spendere soldi inutilmente a un cliente per comprare un prodotto nuovo, anziché riparare quello vecchio?», si chiede.

Un altro mondo

L’obsolescenza programmata è divenuta ormai una costante del mondo moderno, con le discariche piene di elettrodomestici ancora perfettamente funzionanti, sostituiti dopo pochi anni soltanto perché non più prestanti come all’inizio. «È la strada giusta? A mio parere, decisamente no. Le riparazioni sono precipitate, non c’è più richiesta: ormai conviene cambiare tutto al posto di intervenire e risolvere il problema».

In ogni caso, «è andata così. Io sono soddisfatto di tutto ciò che ho fatto in questi anni e la testimonianza più bella arriva direttamente dai miei clienti che mi ringraziano. Davvero, ho soltanto svolto il mio lavoro in modo onesto e sincero». Certo, «chiudere sarà un dispiacere. Ma se ci sarà qualcuno disponibile ad andare avanti, sarò ben felice di affiancarlo all’inizio di questa avventura». Speriamo non resti un appello inascoltato.

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