«Turisti dal 1° luglio,
con regole chiare»

Piani per le vacanze Il direttore del Consorzio turistico Valmalenco e Sondrio: «In montagna spazi più adatti per tenere il distanziamento sociale

«La famosa canzone cantata da Piero Focaccia negli anni Sessanta - “per quest’anno, non cambiare, stessa spiaggia stesso mare” - potrebbe non essere più attuale nella scelta degli italiani sul luogo in cui trascorrere le vacanze», afferma il direttore del Consorzio turistico Sondrio e Valmalenco, Roberto Pinna che risponde a una nostra domanda su come saranno - se ci saranno - le prossime vacanze estive al tempo del coronavirus.

Lo stesso Massimo Galli - direttore del Dipartimento di malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano - ha affermato in una recente intervista televisiva che per la prima volta dovremo trascorrere le vacanze all’interno dei nostri confini; se così fosse, si riproporrà più che mai l’eterno duello tra mare e montagna, con la seconda che potrebbe partire in pole position.

«Non per dare una risposta che può sembrare di parte - risponde Pinna - ma la seconda ipotesi sembra la migliore, per due semplici ma precisi motivi: sicuramente, mantenere il distanziamento sociale in montagna è più facile; da noi gli spazi aperti abbondano, sono luoghi ideali per un sicuro soggiorno in famiglia; in secondo luogo, è certo che se vacanze saranno, saranno dei giorni di ferie “di prossimità”, sicuramente a corto raggio e possibilmente dentro i confini nazionali.

Ciononostante, siamo ancora in piena emergenza, si vedono degli spiragli ma è comunque presto per dire se le vacanze si faranno o meno: il processo di uscita dal lockdown sembra essere lento e forse difficilmente si potrà tornare a una piena normalità nel breve periodo».

Secondo Roberto Pinna servono delle linee guida, dei protocolli chiari per organizzare al meglio e in sicurezza la stagione estiva,

«Gli operatori turistici confidano nella possibilità di riaprire intorno al primo luglio - dice Pinna -, ma servirà avere delle linee guida precise, un “vademecum” se non nazionale, almeno di territorio».

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