«Turismo in ginocchio
Ma con un piano giusto
gli alberghi rifioriranno»

Il direttore del Consorzio «Igiene per tranquillizzare i clienti del futuro idee per attirarli da noi»

«Non possiamo sbagliare: i momenti di crisi devono rivelare le competenze e le leadership, e l’impatto dell’epidemia sul turismo è il più grave mai visto prima nella nostra storia; persino durante le due guerre mondiali gli alberghi rimasero aperti. Non possiamo sbagliare perché il futuro del nostro turismo si dovrà scrivere in questi giorni».

Le parole - affidate a un comunicato stampa - sono del direttore del Consorzio turistico Sondrio e Valmalenco Roberto Pinna; l’oggetto della discussione è ovviamente la ripartenza dopo il lockdown.

«Abbiamo bisogno di un piano, fatto di poche cose ma puntuali, concrete, e soprattutto realistiche, con tempi e lucidità necessaria per intervenire nei punti e nei modi appropriati e con cognizione di causa - -spiega Pinna -: pochi fronzoli, niente vestiti per tutte le stagioni, nessuna banalità ma un focus sul che fare qui e ora.Dobbiamo partire dalla domanda, e dai due fattori dalla quale dipende: legge e psiche. Andare in vacanza non è una scelta obbligata; se la gente non si sente tranquilla, non parte. La paura durerà più a lungo del lockdown».

Le priorità saranno due, salvare le aziende e incentivare la domand

Roberto Pinna analizza anche i voucher, «uno strumento - secondo il direttore del consorzio - che in tempi normali sarebbe perfetto, ma oggi avrebbe una reale efficacia: rappresenta uno sconto, ma solo quando c’è il desiderio dell’acquisto. Devono essere mirati nel tempo per riempire gli alberghi nel breve periodo ma ricordiamoci che il costo camera oggi pesa per non più del venti-trenta per cento sul totale di una vacanza; oggi, l’ostacolo fondamentale per un albergo non è il costo, ma la legge e la psiche; e per stimolare la domanda - oltre all’offerta, in vista dell’estate 2020 - dovremo immaginare nuove strategie di promo-commercializzazione».

Ci sarà bisogno di un «marketing “one-to-one” e, data la circostanza epidemica, anche “a geografia variabile”: andranno selezionati paesi e target di riferimento, secondo criteri nuovi, come percezione del nostro territorio, propensione a viaggiare e ranking della sicurezza».

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