Truffato correntista ingenuo. Ma ha diritto al risarcimento

Il caso Un anziano ha risposto a un sms che pensava provenisse dalla banca Ha ottenuto tutta la somma persa perché non adeguatamente informato

La banca ha introdotto un nuovo metodo di pagamento, il bonifico istantaneo, ma senza dare un’ adeguata informazione al cliente. Il quale è stato truffato ma, pur essendo stato negligente, ha comunque diritto al rimborso totale della somma persa perché non era stato adeguatamente informato su questo sistema di trasferimento fondi: il bonifico istantaneo, appunto, che si differenzia da quello ordinario perché è irrevocabile e impossibile da bloccare.

Lo ha stabilito il collegio di Milano dell’Arbitro finanziario bancario, che ha accolto il ricorso presentato dall’avvocato Corrado Pini, con studio a Sondrio.

Il truffato è un anziano valtellinese che nel luglio dell’anno scorso aveva ricevuto un sms apparentemente proveniente dalla sua banca, il Credito Valtellinese, che lo invitava ad accedere ad una pagina web per disconoscere un accesso non autorizzato al proprio conto. L’anziano ha cliccato sul link all’interno del messaggio e ha inserito i propri dati bancari in una pagina del tutto simile a quella della banca, ma in realtà una pagina”civetta”. E’ stato poi contattato sulla propria utenza telefonica da un truffatore, presentatosi come operatore dell’Istituto bancario, che lo invitava a comunicargli alcuni dati, quali la data di nascita e un codice appena ricevuto via sms.

Subito dopo ha ricevuto la chiamata del servizio di sicurezza del Creval, che chiedeva conferma dell’effettiva esecuzione di alcuni bonifici sospetti . A quel punto si è accorto della truffa, ed è riuscito a bloccare quasi tutti i trasferimenti effettuati, ad eccezione di un bonifico istantaneo di 8.500 euro, irrevocabile.

Il valtellinese ha sporto reclamo, ma la banca ha respinto la richiesta di rimborso, così con l’assistenza dell’avvocato Pini, si è rivolto all’Arbitro finanziario bancario, collegio di Milano, che ha deciso per il completo rimborso.

Il motivo? Nonostante sia stato riconosciuto un profilo di responsabilità da parte del cliente, vittima, come scritto dal collegio «di colpevole credulità, in quanto egli ha comunicato le proprie credenziali di autenticazione al di fuori del circuito operativo dell’intermediario e tanto più colpevole si rivela quell’atto di ingenuità quanto più si consideri che tali forme di “accalappiamento” possono dirsi ormai note», l’Arbitro finanziario bancario ha deciso che la richiesta di rimborso di 8.500 euro del ricorrente deve trovare integrale accoglimento.

Il valtellinese ha contestato che l’esecuzione istantanea dell’ordine di bonifico non fosse prevista nelle condizioni negoziali del rapporto in essere con la banca. E l’Afb gli ha dato ragione, rilevando che l’istituto bancario «ha unilateralmente modificato le condizioni del contratto, senza fornire prova che sia stata offerta al cliente una informazione completa e corretta del servizio di bonifico istantaneo attivato sul rapporto di conto corrente».

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