«Troppi danni
e poco rispetto
Via il panchinone»

L’iniziativa Raccolta di firme nelle frazioni alte per rimuovere la “big bench” diventata un’attrazione «Prati calpestati, rifiuti e proprietà non rispettata»

Gioia per i collezionisti seriali di selfie, dell’“io c’ero”, dolore per gli abitanti delle frazioni del monte Rolla che non la vogliono più. E che per questo stanno raccogliendo le firme da inviare all’amministrazione comunale.

La big bench di Pradella, la 182 sul registro ufficiale delle grandi panchine ormai dislocate in tutta Italia e Europa, continua a far discutere. E pure qualcosa di più.

Convivenza

Alle lamentele dei primi tempi legate soprattutto alla sosta selvaggia di auto e moto, soltanto in parte risolta grazie all’intervento della polizia locale e a una serie di cartelli di divieto, si aggiungono ora i problemi legati alla convivenza di esigenze differenti tra chi vive il territorio e chi, invece, ci arriva soltanto per il fugace attimo di una fotografia. Un po’ come la situazione di Maioni, sulla strada per la passerella delle Cassandre.

Per i villeggianti e i curiosi la seduta gialla è la meta da raggiungere, spesso, senza porre troppo attenzione al contorno, mentre proprio il contorno rappresenta la vita stessa dei residenti. «Quei prati sono preziosi per i nostri allevatori che hanno il merito di averli salvati dal rimboschimento. Se sono così ben tenuti è solo grazie a loro» dicono gli abitanti.

Un equilibrio difficile, non sufficientemente valutato o scappato di mano a chi, a partire dall’amministrazione comunale, non si attendeva forse tutto il movimento innescato dalla grande panchina.

«Il posizionamento della bb nei prati del plis di Triangia (il parco locale di interesse sovracomunale istituito per la tutela del territorio, nda) - si legge nella petizione che da qualche giorno tra girando nella Sondrio di sopra - ha generato nell’arco di soli sei mesi non pochi problemi ai residenti delle frazioni. In particolare a coloro che vivono nei pressi della panchina e lavorano il territorio da anni mantenendolo pulito e ordinato. Il calpestio dei prati da sfalcio e da pascolo, il mancato rispetto della sentieristica e della proprietà privata, i parcheggi selvaggi, l’abbandono dei rifiuti di ogni genere e di escrementi di cani ovunque, a tutte le ore del giorno e della notte, manifesta una grave mancanza di cultura ambientale e sostenibilità da parte di chi vuole visitare la bb ad ogni costo, arrivando addirittura a ridosso con auto e moto».

«Nessun beneficio»

La piccola frazione di Pradella, ma più su anche Triangia, dove l’afflusso di gente non sta portando alcun tipo di beneficio, neppure economico, faticano a sopportare gli effetti dell’improvvisa notorietà che se, positiva in ottica di quell’attrattiva turistica cui il comune punta, si trasforma in criticità nel momento in cui si trasforma in una toccata e fuga che ricade sulla tranquillità dei residenti e di chi sul territorio e con il territorio ci lavora, come le aziende agricole presenti, ad esempio.

«La situazione che abbiamo descritto - si legge ancora nella petizione - con l’arrivo della bella stagione comprometterà il territorio (crollo dei muretti e abbandono delle attività) con conseguente danno economico, senza dimenticare le ripercussioni sulla fauna selvatica tutelata dallo stesso regolamento del plis». Tutte ragioni che portano alla raccolta delle firme per chiedere non più solo misure di contenimento, ma la rimozione stessa della panchina voluta e donata da Robert Scherini valtellinese di Ponchiera che però vive in Australia e che lo ha fatto come forma di attenzione nei confronti della sua terra.

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