«Troppi costi, non ci sto dentro. Devo chiudere la casa vacanze»

Ponte in Valtellina La decisione di Cassan, titolare del “Roseto del drago” nel centro storico

Ha fatto quattro conti e si è detto: «No, non ci sto dentro. Allora chiudo per quest’inverno e poi si vedrà». È il ragionamento che Antonello Cassan ha fatto in relazione al Roseto del drago, la casa vacanze situata nel centro storico di Ponte in Valtellina che, aperta da quattro anni, ha avuto un riscontro fortissimo da parte dei turisti di tutto il mondo.

Tanto che a Ponte – e non solo nel fine settimana – non è raro camminare sul “risc” e sentire lingue diverse dall’italiano. Un ottimo lavoro per dare visibilità al borgo cui ha contribuito il Roseto del drago, insieme ad altre strutture ricettive del paese. Ma ora c’è uno stop, almeno per Cassan. «È una decisione inevitabile – commenta Cassan, una vita dedicata all’editoria con la casa editrice Liberodiscrivere ed, ora, una seconda attività in ambito turistico -. Abbiamo visto già le bollette da gennaio in poi e sono diventate insostenibili per piccole realtà come la nostra, dunque chiudiamo perché non ce la sentiamo di affrontare un inverno così pensante e non vogliamo, d’altra parte, dare un disservizio o aumentare in maniera impossibile i prezzi».

Cassan precisa: «Sono un privato, non vivo di questo e me lo posso permettere, ma non ho idea di cosa potranno fare altre realtà». La casa vacanze Roseto del drago mette a disposizione tre appartamenti per un totale di tredici posti letto ed è alimentata con la caldaia a gas metano.

«Fosse solo il gas, ma sono aumentati anche i costi della corrente, dell’acqua, dei rifiuti – aggiunge -. Bollette astronomiche; non ci si può stare dentro. Lavorerò fino ai primi di novembre, poi sospendo fino a marzo. Vedremo il prossimo anno se la situazione migliora».

E dire che i risultati sono buoni. Secondo Cassan il marchio Valtellina tira in tutto il mondo. Le operazioni fatte per dare visibilità al territorio hanno funzionato. Tanto che, alla struttura del centro storico di Ponte, arrivano visitatori da Nuova Zelanda, Australia, America, Germania, Belgio, Olanda, Svizzera, Inghilterra, Francia e Spagna. Si tratta prevalentemente di un pubblico internazionale, quindi. Ma come trascorrono le giornate una volta arrivati a Ponte? Ebbene in cima alla classifica c’è la bike.

«Tantissimi gli appassionati di bicicletta oltre agli agonisti – risponde -. Anche un ciclista che partecipa al Tour de France è venuto e mi ha detto che i passi valtellinesi sono luogo di allenamento in vista della corsa francese. Poi al secondo posto c’è il trenino rosso del Bernina. Quindi arrivano appassionati di vini che visitano cantine e degustano i vini, poi tantissimi camminatori. C’è anche chi raggiunge a piedi in Valtellina, anche da Como. Un movimento interessante senza dubbio; turisti che vengono a cercare la Valtellina di cibo, vino, cultura e sport».

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