Treni in ritardo, almeno c’è lo sconto. Abbonamenti ridotti del 30%

Dopo giorni di relativa tranquillità, ieri ancora qualche disservizio ha reso complessi gli spostamenti di parecchi pendolari della provincia di Sondrio. Mentre in molte zone d’Italia il venerdì nero sul fronte dei trasporti è stato determinato dallo sciopero di quattro ore, in Valle il tutto è da ricollegare al danneggiamento di un passaggio a livello, da parte di un’autovettura, all’altezza di Castione.

Ci risiamo, verrebbe da dire. Già, perché i guasti alle intersezioni strada-ferrovia sono tra le cause principali di rallentamenti sulla linea che va da Tirano a Milano. A causa di questo problema, infatti, molte corse del pomeriggio appena trascorso hanno viaggiato mediamente con mezz’ora di ritardo visto che è stato «necessario riprogrammare il passaggio dei treni su una linea a binario unico tra Lecco e Tirano», come ha prontamente spiegato Trenord ai passeggeri con una notifica alle 14.25.

Diversi i convogli coinvolti, tra cui diversi locali: nella fattispecie, il 10307 delle 14.14 da Sondrio è arrivato a destinazione a Colico 24 minuti dopo il previsto, mentre il 10327 ha concluso la propria corsa a Lecco con oltre mezz’ora di ritardo, alle 15.20 e non alle 14.45. Problemi anche con alcuni RegioExpress: per esempio, il 2829 delle 13.08 da Tirano è giunto a Milano alle 16.05, al posto delle 15.40.

Nel pomeriggio, ancora, si sono registrate due cancellazioni: si tratta di due regionali (ossia il 10324 delle 13.15 da Lecco e il corrispondente 10333, con partenza prevista dal capoluogo valtellinese alle 15.47) soppressi attorno a mezzogiorno «per un’improvvisa e necessaria variazione del turno del personale in servizio», secondo la motivazione pubblicata da Trenord su sito e app.

Proprio ieri, poi, è stato reso noto che i titolari di abbonamenti mensili di varie direttrici (tra cui le nostre Tirano-Sondrio-Lecco-Milano e Chiavenna-Colico) potranno usufruire di uno sconto del 30% sull’acquisto del titolo di viaggio di dicembre. A causa di ritardi e soppressioni nel mese di settembre, in entrambi i casi, infatti, è stato superato di un punto e mezzo percentuale lo standard minimo previsto dai contratti di servizio, pari al 5%.