«Treni, basta con i ritardi o ci rivolgiamo alle istituzioni»

Ultimatum La Cisl: «Segnalazioni quotidiane, finora abbiamo soprasseduto ma la situazione non è più accettabile

Problemi agli scambi, ai passaggi a livello e in qualche caso anche ai treni.

Risultato: ritardi che si accumulano e rendono i viaggi in treno sulla linea tra Tirano e Milano una vera odissea facendo in qualche caso rimpiangere persino il servizio sostitutivo bus che durante la chiusura della ferrovia quest’estate ha garantito il trasporto dei passeggeri.

Rallentamenti

Una situazione a dir poco difficile che, se non si normalizzerà nel giro di pochi giorni, porterà i sindacati a chiamare in causa le istituzioni come già accaduto in passato con l’intervento del prefetto Scalia e del suo successore «perché così non si può andare avanti».

Rallentamenti e difficoltà si sono ripresentati subito alla riapertura della linea ferroviaria all’inizio di settembre, poco prima del ritorno in classe degli studenti, «ma se per i primissimi giorni abbiamo soprasseduto, ritenendo necessario un periodo di assestamento - spiega Michele Fedele, referente del settore trasporti della Cisl - adesso a venti giorni dalla chiusura del cantiere questi continui ritardi non si possono più accettare. Aspetteremo la conclusione di questa settimana e poi, in mancanza di un miglioramento evidente, provvederemo insieme ai colleghi degli altri sindacati ad investire del problema le istituzioni, a partire dalla Prefettura».

Le lamentele di pendolari e studenti sono ormai costanti e diventano di giorno in giorno più pesanti, tanto da far crescere nei rappresentanti sindacali anche la preoccupazione per le conseguenze sul personale viaggiante che pressoché quotidianamente deve vedersela con l’indignazione dei passeggeri senza avere alcuna responsabilità né per i disagi, né tanto meno per la mancanza di informazioni che è uno degli aspetti negativi segnalati.

«Nel momento in cui capitano guasti e disservizi i viaggiatori non hanno la possibilità di scegliere alcuna alternativa - sottolinea Fedele - semplicemente perché nessuno dice loro alcunché. E nelle situazioni di stress di questo genere le persone se la prendono con il personale di Trenord, a partire dai capitreno, che però, esattamente come i pendolari, nulla possono. E’ una situazione al limite del sopportabile». «Le segnalazioni sono pressoché quotidiane - aggiunge Andrea Frangiamore, referente trasporti della Cgil : ritardi, soppressioni, cambiamenti di treni. Soprattutto sulla tratta tra Sondrio e Tirano, ma in generale è l’intera linea valtellinese ad essere sotto scacco».

Esasperazione

Quella che ha subito l’interruzione estiva per la manutenzione straordinaria (anche) in vista delle Olimpiadi 2026 e che subirà nuovi stop anche a dicembre, sempre per consentire «le attività multisettoriali propedeutiche ai Giochi invernali».

«L’abbiamo detto chiaramente: possiamo accettare i sacrifici dettati dal blocco della ferrovia - ricorda Fedele -, ma a patto che tutto ciò porti ad un miglioramento del servizio a favore dei viaggiatori. Al momento non è così. Ai sacrifici estivi si sono aggiunti i disagi di questo inizio d’autunno. E’ chiaro che qualcosa non funziona».

«Ogni volta che segnaliamo le difficoltà a Trenord ci rispondono che la responsabilità è di Rfi.- sottolinea Fedele - . A noi questo non interessa. Ciò che ci sta a cuore è che il servizio sia efficiente per chi ne usufruisce».

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