Solo nove iscritti
Triangia perde l’asilo

Ecoschool Alle famiglie è stata prospettata l’iscrizione automatica alla scuola d’infanzia Munari di Sondrio

Troppo pochi iscritti e la Ecoschool di Triangia perde il suo asilo. Almeno per il prossimo anno scolastico anche se riaprire una scuola dopo un fermo diventa sempre più difficile.

Ha sortito lo stesso effetto di una doccia gelata sulle famiglie dei nove bambini che avevano iscritto i figli all’asilo della frazione cittadina, la comunicazione giunta ufficialmente nei giorni scorsi dalla dirigente dell’Istituto comprensivo paesi Retici, cui il plesso, è parte dopo una prima anticipazione telefonica.

L’avviso di Giana

Raffaella Giana ha portato a conoscenza degli interessati la decisione dell’Ufficio scolastico territoriale secondo cui con soli 9 iscritti le attività dell’asilo non possono partire. Alle famiglie è stata prospettata l’iscrizione automatica alla scuola d’infanzia Munari di Sondrio, salvo diversa scelta che doveva però essere comunicata entro l’11 marzo. Appena due giorni dopo aver avuto l’ufficialità della chiusura dell’asilo di Triangia. Tempi decisamente stretti per rivedere i programmi già fatti.

«La notizia ci è piovuta dal cielo in modo inaspettato - dice Fabrizia Morelli, rappresentante della mamme - considerando che i termini per le iscrizioni erano scaduti da un mese. Ci sono genitori che hanno i bambini più grandi iscritti alla primaria di Triangia e che ora si troveranno con i piccoli a Sondrio». Il trasporto in città sarà garantito dal Comune, si legge nella comunicazione dell’Istituto comprensivo, ma questo certo non elimina i disagi per le famiglie.

«Insieme alla comunicazione della chiusura del plesso - continua Morelli -, la dirigenza dei Paesi retici ha assicurato l’istituzione di una sezione ad hoc alla Munari per i bambini provenienti dalla Ecoschool di Triangia. Speriamo almeno che venga garantita la continuità per chi già frequentava l’asilo della frazione». Dei nove iscritti, sono soltanto due i nuovi ingressi, gli altri stanno già frequentando la scuola d’infanzia che era stata riaperta durante l’amministrazione Bianchini e che dal 2013 si fregia del titolo di Ecoschool che si concretizza in una serie di attività anche all’aperto.

«Non vogliamo puntare il dito contro nessuno - dice Morelli -, prendiamo atto che c’è stato un calo demografico che ha influito sui numeri dei piccoli e che ormai, probabilmente, non c’è più tempo per trovare soluzioni alternative. Avevamo sperato che vista anche l’emergenza Covid potesse essere valutata la possibilità di avere classi piccole, dove il distanziamento è garantito. Così non è stato. Ci piacerebbe capire se è stato fatto tutto il possibile per salvare l’asilo che rappresenta anche un bacino importante per la primaria». Primaria, che va detto, prosegue regolarmente le attività con anche una nuova prima classe.

«Frazioni fondamentali»

Nella stessa direzione indicata dalle famiglie va l’interrogazione presentata dal Partito democratico per il prossimo consiglio comunale di fine mese. «Considerato che la presenza delle scuole nelle frazioni è fondamentale per il mantenimento della residenzialità e delle peculiarità di quelle zone e che l’offerta formativa della Ecoschool di Triangia arricchisce e nobilita la varietà dell’offerta formativa cittadina in ambito scolastico - sostengono i due consiglieri Michele Iannotti e Roberta Songini - vorremmo sapere dal sindaco se siano state tentate soluzioni alternative per mantenere il presidio del plesso scolastico, se sarà garantita la gratuità del servizio di trasporto e quali siano le intenzioni dell’amministrazione in merito al futuro della scuola primaria di Triangia».

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