Se durante le lezioni on line
dietro lo schermo spunta mamma

L’appello pacato di una preside su un problema diffuso: mamma o papà accanto ai figli durante lo streaming. «Aiutate gli insegnanti e lasciate da soli i ragazzi per il loro bene, eviterete di farli vergognare con i compagni»

La scuola c’è e sta dando il massimo. Anche se a distanza. Ora però chiede aiuto alle famiglie affinché, insieme, si lavori per l’autonomia del proprio figlio o della propria figlia, nell’organizzarsi e nel confrontarsi con le nuove tecnologie, evitando soprattutto di stare al suo fianco quando in modalità Dad (Didattica a distanza) segue le lezioni in streaming. È come se fosse in classe, anche se seduto tra le mura di casa, di conseguenza mamma e papà non dovrebbero esserci. L’abitudine sta prendendo piede in diverse scuole della provincia tanto da dover chiedere di correre ai ripari, ancor più perché - si narra - che qualche genitore sia comparso in video anche durante le verifiche.

È questo il senso dell’appello accorato, inviato via audio ieri da Maria Pia Mollura, dirigente dell’istituto comprensivo “Paesi Orobici” di Sondrio. «Ho scelto come modalità quella del messaggio audio in tono assolutamente disteso e sereno proprio per far sentire il più possibile la mia vicinanza alle famiglie, di cui abbiamo assolutamente bisogno per il bene di ogni alunno, grande o piccolo che sia», considerando che del comprensivo fanno parte asili, primarie e la scuola media Sassi.

«Noi ce la stiamo mettendo tutta e ci siamo resi conti che quasi tutti i ragazzi lavorano e partecipano alle lezioni con gioia, impegno e buona volontà - premette la preside -. In tutto questo costruire resta di fondamentale importanza anche una vostra attiva collaborazione cari genitori - sottolinea -. Ecco perché sono qui a chiedervi di aiutarci rispondendo nel concreto ad alcune nostre richieste».

Tra cui per l’appunto quella di farli veramente sentire in classe, «abbandonando quando c’è la video lezione in streaming la camera in cui c’è il computer». Serve lasciarsi da soli per il loro bene, per la loro crescita e il loro percorso scolastico in autonomia: «Vi chiedo la gentilezza di non restare nello stesso locale dei vostri figli durante la video lezione, per due motivi – puntualizza Mollura -. Innanzitutto per farli sentire in classe e la classe è sempre stata formata da insegnanti e alunni, non da genitori». Secondo aspetto, ma non meno importante, «bisogna evitare eventuali inibizioni, vergogna, emozioni, nei compagni che vedono la presenza dei genitori degli altri compagni». Una richiesta estesa anche a mamme e papà «dei bambini più piccoli, che sono pregati di restare con il proprio figlio giusto il tempo per aiutarlo a connettersi e rimanere magari nella stanza accanto nel caso dovesse chiamarvi per un aiuto, ma niente di più».

Mollura chiede collaborazione anche per quanto riguarda «le comunicazioni sul registro, la puntualità alle video lezioni», oltre che laddove possibile «dare la possibilità di lavorare tranquilli in una stanza silenziosa e seguire le direttive degli insegnanti rispettando i tempi di consegna», nonché «lo svolgimento dei compiti. Anche sul funzionamento degli strumenti digitali chiede di avere attenzione, verificandone «l’attivazione di microfono e videocamera».

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