Scuole, il problema
è quello dei trasporti
Potenziarli? «No, costa troppo»

La risposta dell’Agenzia per il trasporto pubblico locale

«Ha più senso intervenire con maggiori risorse per migliorare il rientro da scuola degli studenti che si servono dei mezzi pubblici, nel caso in cui ci siano delle criticità a cui dare risposta. Inoltre chiedere anche la collaborazione dei vigili laddove servisse per monitorare che non ci siano assembramenti alle fermate oppure in autostazione. È meglio così, piuttosto che contemplare l’ipotesi di potenziare i trasporti locali per permettere ai ragazzi di entrare a scuola un’ora dopo. Alle 9 anziché alle 8, come si contempla nel nuovo Dpcm. Ipotesi, questa, sul nostro territorio troppo onerosa».

Lo sostiene in una nota il direttore dell’Agenzia per il Trasporto pubblico locale (Tpl) del bacino di Sondrio Maria Cristina Carmeli, che traccia un quadro generale della situazione attuale e spiega perché una proroga alle 9 risulta impraticabile.

«Gli orari del Tpl in provincia di Sondrio sono strutturati in modo tale da garantire numerosi collegamenti nelle fasce orarie di punta e un livello di servizio decisamente più basso - talora con veri e propri “buchi” - nelle fasce orarie di morbida». Pertanto, al contrario di quanto si registra nelle città di dimensioni medio-grandi, sottolinea Carmeli, «uno spostamento alle 9 dell’orario di inizio delle lezioni comporterebbe uno sforzo importante per le aziende, in termini di uomini e mezzi e quindi di costi per la collettività».

Un dispiegamento di forze e un investimento economico, che «risulterebbe peraltro inutile se si considera che, per quanto attiene alle corse di Tpl scolastiche, si è riusciti a raggiungere un equilibrio in fascia oraria di punta - assicura Carmeli - tale da garantire il rispetto del carico massimo dell’80%». Ciò detto, secondo Carmeli «è preferibile mettere in campo ulteriori risorse per ottimizzare progressivamente i rientri degli studenti dalle scuole che dovessero risultare ancora disagevoli ed eventualmente, anche con la collaborazione della polizia locale – il suo suggerimento messo sul tavolo -, per attivare controlli puntuali sui comportamenti degli studenti in fermata e nelle autostazioni». .

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