Scuola, è polemica
«Meno studenti
e non si fa nulla»

Il caso Cisl attacca le scelte dell’Ufficio provinciale «Ancora una volta sul territorio nessun investimento Messi di fronte a scelte definite, senza un confronto»

Non si arresta il calo demografico - 128 studenti in meno rispetto all’anno scorso -, aumentano le pluriclassi, che dal prossimo settembre saranno 35 e alcuni indirizzi restano al palo per calo di iscritti.

A suonare il campanello d’allarme è la Cisl Scuola di Sondrio che ribadisce «la richiesta, da tempo da tempo avanzata, di incontrarsi con i soggetti che a diverso titolo si occupano di istruzione e formazione per esaminare e disegnare insieme un’offerta formativa per la nostra provincia» è la Cisl Scuola di Sondrio».

In una nota del sindacato la segretaria generale Elisa Ripamonti avanza anche delle perplessità sulle decisioni dell’Ufficio scolastico territoriale di Sondrio (Ust), in vista dell’organizzazione del nuovo anno scolastico 2022-2023. Decisioni che il dirigente dell’Ust Fabio Molinari stesso difende, come dichiariamo in un articolo a parte.

«Ancora una volta nessun investimento sulla scuola del nostro territorio» la critica sollevata da Ripamonti, che insieme alle altre associazioni a difesa della categoria del territorio ha partecipato nei giorni scorsi all’informativa sugli organici.

Secondo Ripamonti una riunione tardiva: «Il 19 aprile il dirigente Molinari ci ha messo di fronte a scelte che l’Ufficio aveva già definito, nonostante tutte le organizzazioni sindacali (FlcCgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals) avessero richiesto un’informativa per i primi giorni di febbraio, al termine delle iscrizioni, per poter procedere, come previsto dal contratto, a una valutazione approfondita del potenziale impatto delle misure da adottare ed esprimere osservazioni e proposte in una visione di partecipazione attiva e costruttiva».

E Ripamonti prosegue: «Nonostante la mancanza di comunicazione ufficiale da parte dell’Ufficio scolastico Regionale il dirigente Molinari ha comunicato, che pur a fronte di 128 alunni in meno, la dotazione del personale docente assegnata alla nostra provincia dovrebbe essere pari a 2.072» come quella dello scorso anno.

Nel corso dell’informativa «l’Ust ha comunque precisato, che ha scelto di procedere con l’apertura di alcune classi in deroga rispetto le norme vigenti a fronte di specifici e motivati casi, bollando per contro come “senza senso” alcune richieste avanzate da dirigenti scolastici e amministratori pubblici», ma Ripamonti non specifica di quali richieste si tratti.

Posti interi e a orario

«Su alcune scelte tecniche, quali quella di cedere ad altri Uffici scolastici territoriali, posti interi in cambio di posti-orario e quella di non sostenere presso l’Usr la richiesta di posti aggiuntivi avanzata da istituzioni scolastiche, esprimiamo nel merito e nel metodo forti perplessità ma soprattutto il rammarico per un’azione “ad excludendum” delle organizzazioni sindacali operata dall’Ust»

E Ripamonti conclude: «Siamo sempre più convinti della necessità di azioni concrete per individuare, nel dialogo e nel confronto, un sistema scolastico efficace ed efficiente anche attraverso scelte di riorganizzazione sia per gli istituti comprensivi, che per gli istituti di secondo grado affinché sia reso possibile per ognuno dei nostri alunni un significativo percorso di istruzione e formazione in una scuola come prevista della Costituzione».

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