Scuola a settembre
Pochi insegnanti
e tante perplessità

Ancora da decidere come saranno le classi Se con gli studenti tutti in aula o metà collegati da casa

Non si sa ancora se si rientrerà in presenza oppure con metà degli alunni in classe e l’altra metà a seguire la lezione in da casa.

Ma quella che è già una (quasi) certezza è che a mancare in cattedra saranno i docenti.

«A settembre gli insegnanti mancheranno. Quelli in servizio non basteranno per coprire i posti vacanti. Sarà un avvio in salita, anche perché non si sa ancora come sarà gestito a causa dell’emergenza sanitaria».

Sono diverse le incognite che pesano sulla ripresa delle lezioni per il prossimo anno scolastico e anche se il ministero dell’Istruzione ha provveduto a bandire una serie di concorsi per stabilizzare il personale, come fa notare Giovanna Bagiotti, le operazioni non si concluderanno entro settembre.

I precari

«Ben vengano i concorsi, il personale li attendeva - prosegue la segretaria generale della Cisl Scuola di Sondrio -, ma il problema del precariato rimane irrisolto». Precariato storico, verrebbe da aggiungere, considerando che tra i requisiti di ammissione ad alcune di queste procedure concorsuali sono richiesti almeno tre anni di servizio a partire dal 2008-2009, risalenti a più di dieci anni fa.È stato indetto un concorso ordinario per i maestri della primaria le cui domande dovranno essere presentate online dal 15 giugno al 31 luglio. Termini da rispettare questi anche per i docenti che scelgono di fare il concorso ordinario rivolto alla secondaria di primo e di secondo grado. Per questo personale è stato indetto un terzo concorso definito straordinario, per accedere al quale bisogna inoltrare l’istanza dal 28 maggio al 3 luglio, sempre in modalità online.

Infine è stata istituita una procedura abilitante – per i docenti vogliono prendere l’abilitazione -, e anche in questo caso domande vanno presentate dal 28 maggio al 3 luglio.

«Ribadisco, ben vengano queste procedure concorsuali - prosegue la segretaria generale della Cisl Scuola – e non si può che essere soddisfatti, che la macchina organizzativa si sia messa in moto, anche se utilizzare una modalità ordinaria in questo momento, in cui si è in piena emergenza, è abbastanza singolare».

Il problema sono i tempi.

«Non si potranno avere docenti a disposizione allo squillo della prima campanella anche alla luce dei pensionamenti presentati che in provincia che sono circa 150. Già lo scorso anno sono state diverse le scuole che hanno dovuto ricorrere alle Mad e a settembre potrebbe essere peggio».

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