
(Foto di gianatti)
La vittoria Il sindaco uscente confermato (58%) senza ballottaggio. Lo sfidante di centrosinistra fermo al 39%, lontano invece Zambon
Scaramellini come Molteni. A dieci anni di distanza è per la seconda volta nella storia delle amministrative sondriesi il primo turno elettorale a decidere la guida del capoluogo, nonostante la legge contempli la possibilità del ballottaggio.
Sarà dunque Marco Scaramellini, il candidato della coalizione di centrodestra, sindaco uscente e rientrante, a tornare a occupare la poltrona nella stüa Rigamonti di palazzo pretorio. Lo farà dopo la proclamazione di oggi pomeriggio, quando a seguito della riunione della commissione in tribunale decadrà ufficialmente anche l’attuale giunta, avendo ottenuto un ampio scarto sul principale avversario, Simone Del Curto appoggiato da una coalizione di centrosinistra.
Quando ieri sera all’appello dell’interminabile ed estenuante spoglio mancavano ancora poco meno di 400 voti, la percentuale a favore di Scaramellini era del 57,4% contro il 39,2% di Del Curto. Lontanissimo il terzo candidato, Luca Zambon che con la sua civica ispirata a Letizia Moratti arrancava tra il 2,5 e il 3%, sperando nel secondo margine per poter ottenere un seggio in consiglio.
È stato lo stesso Zambon il primo a congratularsi con Scaramellini per la rielezione. Prima lo ha chiamato al telefono e poi lo ha raggiunto nella sede di via Battisti, dove il sindaco attendeva i risultati insieme ai suoi.
Con Del Curto l’incontro è avvenuto invece a palazzo pretorio: alle 20,30 il candidato del centrosinistra ha raggiunto il sindaco nell’ex sala giunta, dove era stato allestito il punto stampa. Una stretta di mano e un applauso di tutti i presenti ha sancito il riconoscimento della vittoria, sebbene sullo schermo lo spoglio ufficiale fosse ancora fermo a 5 sezioni.
«Grazie a Del Curto per aver condotto una campagna elettorale corretta - ha detto Scaramellini -. Ciascuno ha portato le proprie idee e le proprie istanze nel pieno rispetto degli altri. Credo che questo modo di fare politica sia un bel messaggio per i cittadini».
La rielezione di Scaramellini per il secondo mandato non rappresenta una grande sorpresa in città. Gli osservatori più attenti avevano non solo ipotizzato la sua prevalenza, ma anche il fatto che la due giorni di voto si traducesse di fatto in uno scontro diretto tra i due avversari più accreditati non foss’altro per il numero di liste in appoggio: 6 per Scaramellini e 5 per Del Curto. Un ballottaggio al primo turno non avendo avuto Zambon la forza di fare da ago della bilancia, come aveva ipotizzato e sperato alla vigilia.
Cinque anni fa Scaramellini era uscito dal primo turno contro lo sfidante Nicola Giugni, scomparso prematuramente nel 2019, con una percentuale del 46,8%. Ma a giocarsela per la poltrona di palazzo pretorio erano in quattro. Giugni aveva ottenuto il 36,1%, Fiorello Provera, nelle cui liste era stato eletto in consiglio lo stesso Zambon, il 14,1% e Marco Ponteri, esponente del Movimento 5 stelle il 3%. Al ballottaggio Scaramellini era risultato vincente con il 60,4% pari a 5.437 voti contro i 3.569 di Giugni fermo al 39,6%. Che di fatto, con la presenza in più del terzo candidato Zambon, sono un po’ anche le stesse percentuali registrate oggi. La sostanziale ripetizione degli equilibri politici del capoluogo anche se con sfumature differenti all’interno delle coalizioni.
Se nel 2018 la lista civica di Scaramellini “Sondrio viva” aveva superato di poco la Lega, 15,04% la prima, 14,05% la seconda, questa volta è proprio la squadra voluta dal sindaco ad aver fatto il pieno di voti - a scrutinio in corso la percentuale oscillava tra il 22 e il 23% - lasciando sullo sfondo i partiti. In particolare, la Lega ferma sotto il 10% e superata anche da Fratelli d’Italia che nel 2018 con l’1,16% non era neppure entrato in consiglio comunale. Stessa sorte che in questa tornata toccherà probabilmente a Forza Italia, cui non è bastata la rincorsa dell’ultimo minuto per recuperare spazi e preferenze. Molto bene nella coalizione anche i Popolari retici intorno all’8%, mentre sembrerebbe registrare una flessione Sondrio liberale.
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