
Cronaca / Sondrio e cintura
Lunedì 18 Settembre 2023
Sapori d’alpeggio, successo senza sfilata
Chiareggio L’evento con il nuovo format ha retto il confronto con la festa in cui veniva eletta miss mucca. Ristoranti e prodotti a km 0 hanno attirato tanta gente. Ruttico: «Così si capisce la fatica, attività da valorizzare»
“Sapori d’alpeggio”, edizione numero uno, tenutasi fra ieri e sabato a Chiareggio di Chiesa in Valmalenco, ha retto il confronto con la “Festa dell’alpeggio” andata in scena per 24 anni. Non c’è stata la sfilata delle mucche parate a festa, la mitica “Miss alpeggio”, e non si è tenuto il concorso Onaf (Organizzazione nazionale assaggiatori di formaggi) in cui veniva votato il “Miglior scimùt” della Valmalenco, ma, ciò nonostante, tanti affezionati di Chiareggio sono saliti in quota per godere, anche per poche ore, di quel clima unico, esclusivo, inimitabile e inesportabile che si vive solo in ambienti di alta montagna come questo.

(Foto di Elisabetta Del Curto)

(Foto di Elisabetta Del Curto)
Niente concorso dei formaggi
Particolare poi come è Chiareggio, perché si tratta sì di un borgo alpino, alpeggio esso stesso, ma anche di una località turistica connotata dalla presenza di alberghi e ristoranti storici capaci di attirare frotte di estimatori della cucina tipica e della buona tavola. Che infatti, sono saliti per la tradizionale festa di chiusura dell’estate in alpeggio, pur sapendo che non vi avrebbero trovato la tradizionale sfilata delle mucche con premiazione di quella meglio “vestita” e neppure il concorso dei formaggi.

(Foto di Elisabetta Del Curto)
Il resto, però, era al proprio posto. Alberghi, ristoranti, bancarelle dove acquistare prodotti a chilometro zero, come formaggi, yogurt, miele, confetture, mele di Valtellina, trote prodotte dalla pescicoltura di valle, di San Giuseppe, e dove sfamarsi, laddove non si avesse già un posto prenotato al ristorante, con un ottimo panino con salsiccia, o un piatto di polenta preparata dai volontari dell’Associazione Bianco che, ogni anno, sono una garanzia a Chiareggio in termini di pietanze ed allegria sfornate. Allietate anche dalle fisarmoniche, fra cui quella immancabile di Flavio Bottoni.

(Foto di Elisabetta Del Curto)
Riuscite, come sempre, anche la dimostrazione della mungitura delle mucche condotta dagli alpigiani del posto e dagli Amici di Chiareggio, e tenutasi, come sempre, al sabato pomeriggio, con frotte di bimbi, lì, a vedere come si munge la mucca a mano e ad assaggiare il latte appena munto, unito a frittelle e dolcetti fatti in casa, e anche la dimostrazione di come si prepara il caglio e si fa il formaggio effettuata, ieri mattina, da Ida Nani, dell’azienda agricola Pizzo Scalino. Con i bimbi, anche in questo caso, felici di poter tagliare loro stessi il caglio per farne il formaggio.

(Foto di Elisabetta Del Curto)
Così come felicissimi, i bimbi, di poter salire a cavallo per una breve escursione in paese, di poter imparare a realizzare il loro aquilone, da far svolazzare nei prati, e di ammirare le mucche che, stavolta, invece di sfilare in strada, sono state lasciate nel loro habitat naturale, nei prati, a brucare l’erbetta.
Operatori soddisfatti
«Abbiamo preferito così - dice Dario Ruttico, presidente del Consorzio turistico Sondrio e Valmalenco -, sia a garanzia del benessere animale sia perché, questa rappresentazione, è veramente veritiera di quelle che sono le fatiche che i nostri alpigiani conducono in quota. Un’attività da proteggere e valorizzare perché funge da presidio importante del territorio. Mi sembra che il tutto stia reggendo e stia piacendo perché gli operatori che ho sentito sono soddisfatti e vedo che la gente non manca affatto».

(Foto di Elisabetta Del Curto)
Ce n’è stata, semmai, un po’ meno del solito al sabato sera, in alcuni ristoranti, ma per il fatto che il tempo non volgeva al meglio, tant’è che ha anche piovuto, ma ieri era tutto pienissimo. Al Chiareggio, al Genziana, ai Portoni, ma anche nei locali più interni, al Tana del grillo e al Pian del lupo, posti non se ne trovavano.
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