Ritorno a scuola
Orari e trasporti
il vero problema

Si studiano corse scaglionate al mattino Ma il ritorno è difficile da gestire per un’area montana

Sondrio

Sarà un nodo cruciale quello della mobilità degli studenti in previsione della riapertura delle scuole a settembre.

Nonostante l’agenda dei presidi in questi giorni di fine anno (a distanza per giunta) sia zeppa di impegni (organizzazione degli esami di Stato, scrutini, valutazioni e quant’altro), hanno trovato il tempo per leggersi le linee generali sui comportamenti da tenere a scuola per il rientro in classe redatte dal Comitato tecnico scientifico (Cts).

Un documento, che a prima vista, sembra inconciliabile con una realtà di montagna come la nostra.

«Bisogna garantire il distanziamento sociale: questo è uno dei punti fondamentali per il Cts, su cui non si discute dovendo assicurare la totale sicurezza agli studenti. Di conseguenza treni e bus non possono viaggiare a pieno carico, come è sempre accaduto sinora sul nostro territorio» interviene dall’istituto d’istruzione superiore De Simoni-Quadrio di Sondrio il preside Gianmaria Toffi.

Inoltre il Cts prevede «un ingresso in classe scaglionato. Ma come è possibile conciliarlo con il sistema di trasporto scolastico attuale? - si interroga Giovanna Bruno, dirigente del liceo scientifico Donegani -. I pullman dall’Alto Lario sono sempre stracarichi. Idem i treni che arrivano a Sondrio verso le 7,30. Ipotizzando di fare entrare ad esempio le classi prime e seconde alle 8, mentre quelli del triennio alle 9, con che mezzi quest’ultimi poi tornerebbero a casa? A che ora?». Un rebus non da poco: «I trasporti così come sono stati organizzati sinora non sono adeguati alle linee dettate dal Cts: vanno potenziati».

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