Riscaldamento, domani si può accendere

Energia Dal 22 è possibile far funzionare gli impianti anche nei Comuni di fascia “E” per max 13 ore al giorno

Da domani anche nei Comuni della provincia di Sondrio compresi nella fascia “E” sarà possibile accendere i riscaldamenti; e mentre in grandi comuni della Lombardia, come ad esempio Milano e Bergamo, i sindaci hanno deciso di posticipare di una settimana l’accensione viste le temperature particolarmente miti di questi giorni, in Valtellina questo non avverrà, e i cittadini potranno quindi accendere i termosifoni, qualora ne sentissero il bisogno.

Spaccati in due

Bisogna però specificare la situazione particolare della nostra provincia, che si ritrova sostanzialmente divisa in due. Le limitazioni di orario e di accensione previste nel piano nazionale di contenimento dei consumi di gas naturale varato a settembre dal Ministero della transizione ecologica non sono, infatti, uguali per tutti i comuni. Nonostante la valle tutta, essendo zona alpina, sia tra le aree del Paese con clima più rigido, ci sono differenze da paese a paese, in base ai cosiddetti gradi-giorno (la somma, nel periodo di riscaldamento, delle differenze positive giornaliere tra la temperatura e i gradi medi esterni). Quindi, se i capoluogo, ma anche Chiavenna e Tirano, si collocano in zona “E”, la maggior parte dei paesi a mezzacosta e in quota sono classificati come “F”, ovvero la fascia climatica massima, che non prevede limitazione alcuna. Molti, infatti, hanno già acceso, Nel primo caso, invece, sarà possibile accendere i caloriferi solo per 13 ore al giorno (in luogo delle tradizionali 14) da domani, 22 ottobre al 7 aprile.

E la scelta di posticipare ulteriormente la data di accensione (normalmente prevista per il 15 di ottobre), viste le temperature non ancora rigide, di alcuni sindaci lombardi, non è stata “replicata” in Valtellina e Valchiavenna.

A Sondrio, infatti, il sindaco Marco Scaramellini ha deciso di non adottare nessuna ordinanza in questo senso. Stesso discorso anche a Chiavenna dove, addirittura, il primo cittadino aveva pensato nei giorni scorsi di anticipare l’accensione.

«Abbiamo valutato questa possibilità, e se le temperature si fossero abbassate avevo già pronta un’ordinanza di deroga per l’accensione prima del termine, soprattutto pensando alla situazione di anziani, persone malate e bambini piccoli - spiega Luca Della Bitta -. Fortunatamente le temperature sono rimaste sopra la media stagionale e non abbiamo proceduto in questo senso. Da domani però i cittadini potranno accendere i riscaldamenti come previsto dalla regolamentazione nazionale».

Il caso di Tirano

Anche il sindaco di Tirano, Franco Spada, ha deciso in questo senso, e spiega il motivo di questa scelta. «Piu’ dell’80% dell’energia termica consumata per riscaldamento a Tirano proviene da energia rinnovabile (teleriscaldamento a biomassa) e il consumo di gas per riscaldamento è praticamente nullo - afferma -. E per questo motivo anche le limitazioni di accensione previste dal Governo non si applicano nel nostro comune, anche se Tirano è in zona “E”. Quindi sarebbe inutile di fatto un provvedimento di spostamento della data di accensione, perché non necessario per le finalità di riduzione del consumo di gas (che non si usa) e ogni famiglia si regolerà in base alle proprie necessità. Tali percentuali di energia termica da rinnovabile di Tirano sono comunque uniche in Italia».

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