Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 22 Marzo 2018
Rifiuti e recupero, metà dei Comuni
resta sotto il 60%
Nel 2017 è continuato il trend di crescita sia del pattume prodotto che di quello differenziato. Complessivamente la percentuale di riuso è del 63%.
In crescita, ancora. Come già nel 2016 anche lo scorso anno i quantitativi di rifiuti prodotti e anche di quelli differenziati in provincia di Sondrio sono aumentati. Una percentuale non eclatante - si parla di un 1% in entrambi i casi -, ma indicativa di un trend ormai consolidato nel biennio dopo i sei anni di stallo causati dalla crisi. Una lenta e costante ripresa contraddistinta però da una raccolta differenziata che quasi per la metà dei Comuni di Valtellina e Valchiavenna si ferma sotto la soglia del 60%.
Sono di Secam, la società interamente pubblica che si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti in provincia, i dati relativi allo scorso anno in fatto di pattume nelle realtà municipali della provincia. Dati che nascono dall’applicazione - ed è la prima volta - della nuova modalità di calcolo introdotta dalla legge regionale secondo cui non si considera più la massa dei rifiuti complessivamente prodotta, ma soltanto il quantitativo da smaltire realmente, quello cioè in uscita dal trattamento del bioessicatore di Cedrasco che “asciuga” il pattume con un’efficienza del 32% e che traduce l’indifferenziata non riciclabile in energia.
Una questione non di secondo piano che modifica concettualmente il calcolo - i numeri dovrebbe finalmente essere omogenei per tutti -, ma che rende più complicato il confronto con i quantitativi degli anni passati a disposizione. Esempio. Nel 2017 il quantitativo di pattume uscito dal bioessicatore è stato pari a 25.649.487 chili che unito alla raccolta differenziata pari a 43.959.272 chili porta ad un totale di 69.608.759 chili che, assicurano da Secam, mostra un aumento dell’1% rispetto al 2016. Per quell’anno noi però disponiamo dei “vecchi” dati, pre essicatore, che infatti indicano un totale di 81 milioni di chili a loro volta in crescita rispetto agli 80 dell’anno precedente.
I numeri della raccolta dei rifiuti indicano quali sono i Comuni più bravi e quelli meno efficienti nella differenziata. A guidare la classifica dei virtuosi c’è Piuro con una percentuale di differenziata del 90,82%, seguito da Chiuro con il 76,77% e da Bormio (76,49%). A chiuderla, invece, con le peggiori performance provinciali ci sono Rasura che differenzia soltanto il 30% dei rifiuti, Valmasino con il 44,57% e Tartano con il 45,78%. Sondrio, che con un totale complessivo di rifiuti poco sopra gli 8,9 milioni è il centro che ne produce di più, attesta a 62,78 la percentuale di pattume inviato a recupero; Morbegno fa il 64,58%, Chiavenna il 71,32% e Tirano, invece, il 62,82%.
Complessivamente sono 45 i Comuni che sfondano il tetto del 60% che è l’obiettivo - in peso - che tutte le realtà dovranno raggiungere entro il 2025 e che salirà poi al 65% entro il 2030. In quest’ultimo caso ci sono già 24 realtà municipali in provincia che lo hanno centrato. Ce ne sono sei, invece, che non arrivano ancora al 50% con il caso eclatante di Rasura.
La normativa non si ferma qui. Insieme ai macro obiettivi per il 2025 ne sono stati individuati di specifici per i singoli materiali: 55% in peso per la plastica, il 60% per il legno; 75% per metalli, alluminio, vetro, carta e cartone.
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